Legi duas epistolas tuas ad eruditum ac disertum virum

Vale et me humanissimo optimoque principi, duci Borsio quam commendatissimum effice.

F. ha letto le epistole latine che Bianca Maria ha inviato al precettore Mattia Triviano e si congratula con la giovane per l'abilità nella scrittura della prosa latina, da cui si notano i notevoli progressi che ha fatto negli studi delle humanae litterae. Il poeta la paragona ad alcuni personaggi femminili dell'antichità sia greca (le filosofe e intellettuali Aspasia, Melissa, Miia e Teano) che romana, quali Ortensia, figlia del celebre oratore, Cornelia, madre dei Gracchi, e Lelia, figlia di Gaio Lelio, tutte celebri per la loro cultura ed erudizione. Tuttavia, Bianca è ad esse superiore, poiché mentre quelle brillarono per la conoscenza e l'uso della loro lingua materna, Bianca invece ha acquisito familiarità con il latino, lingua dotta e ormai da pochi coltivata con eleganza, e inoltre studia con profitto perfino il greco. F. loda i risultati raggiunti da Bianca e si congratula con il fratello di lei, Borso d'Este, che l'ha avviata a questi studi.