Lettera a Alberto Parisi su un passo dei "Fasti" di Ovidio

Dati opera: Epistolae collectae, XXII 23
Dedicatario/Destinatario: Parisi Alberto 
Lingua: Latino
Incipit: 
Quod scire cupis de tribus iis Ovidii Nasonis versibus qui scripti legunt
Explicit: 
ex ipso Nasone potest intellegi, cum ait: “Nec foret Othryades congestis tectus in armis”. Vale.
Data attestata o attribuita: Ex Mediolano, X Kal. Augustas, anno a Natali Christiano MCCCCLXIIII.
Luogo: Milano
Data normalizzata: 23-lug-1464
Parole chiave / keywords: classici
filologia
manoscritti
traduzioni
Regesto: 
F. risponde al Parisi che gli ha esposto alcuni dubbi relativi a un passo dei Fasti di Ovidio. In primo luogo F. evidenzia un errore di trascrizione commesso dal Parisi che ha scritto Tyriatida, aggettivo che significa "di Tiro", anziché Thyreatida che significa invece "di Tire" (città dell'Argolide). Nel terzo verso, inoltre, Parisi ha scritto arvis al posto di armis. Ci sono addirittura codici che leggono Trieterida anziché Thyreatida e tutto ciò a causa dell'ignoranza della lingua greca. F. prosegue con la narrazione della contesa tra Spartani e Argivi proprio a causa del territorio di Tire. Essi pensarono di risolvere la disputa facendo scontrare trecento soldati per parte, ma alla fine del duello, due superstiti argivi, Alcenore e Cromio, vedendo che nessuno degli Spartani era rimasto vivo, pensarono di aver vinto. Invece, uno di essi, Otiade, rimasto a terra protetto dagli scudi, era scampato al massacro, e anch'egli pensò di aver vinto, non vedendo più alcun superstite tra gli avversari. L'intera vicenda, in cui tra l'altro il re dei Lidi, Creso, fu sconfitto da Ciro, re dei Persiani, fu narrata da Erodoto, il cui passo F. cita in versione latina.
Il racconto erodoteo termina con la notizia secondo cui Otiade rimase nascosto sotto gli scudi, ma F. sottolinea che in alcuni manoscritti questo particolare è omesso e si dice invece che Otiade si uccise a Tire. F. fornisce la possibile genesi di questo errore della tradizione, causato probabilmente dal fatto che la parola Thyraeis cioè "scudi", con il dittongo nella penultima sillaba, e Thyreis; inoltre anche il verbo avrebbe subito una corruttela: κατακρύψασθαι, che significa "stare nascosto", e καθαχρήσασθαι, cioè "uccidere". Dunque, considerando il testo di Erodoto, F. è certo che chiunque converrà con lui che Ovidio ne ha saputo trasporre l'eleganza e la chiarezza dello stile, laddove dice: "Nec foret Othryades congestis tectus in armis".
Autori e testi citati: Herodotus (transl. ex graeco)
Ovidius, fast. (II 663-666)
Indice lessicale: καθαχρήσασθαι
κατακρύψασθαι
consydero
diphthongus
Thyreatis
Tyriatis (Tyriatida)
Indice onomastico-Persone: Alcenore, eroe argivo 
Ciro II 
Creso 
Cromio, eroe argivo 
Otiade, eroe spartano 
Indice onomastico-Luoghi: Tire 
Tiro 
Note: 
L'aspetto più squisitamente filologico è stato indagato in Fera, Itinerari filologici, pp. 115-117, con parziale edizione del testo.
Riferimenti bibliografici: Vincenzo Fera, Itinerari filologici di Francesco Filelfo, in Francesco Filelfo nel quinto centenario della morte. Atti del XVII Convegno di studi maceratesi (Tolentino, 27-30 settembre 1981), Padova, Antenore, 1986 (Medioevo e Umanesimo, 58; Studi maceratesi, 17), pp. 89-137:115-117.
Francesco Filelfo, Collected letters. Epistolarum libri XLVIII. Critical edition by Jeroen De Keyser, vol. II, Alessandria, Edizioni dell’Orso, 2016 (Hellenica, 54), pp. 1021-1023.
Responsabile della scheda: Nicoletta Marcelli (2014-11-18)
Revisore della scheda: Giorgia Paparelli (2023-05-03)
Ultima modifica: 15-feb-2023
Creazione: 15-feb-2023
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