Lettera ad Alberto Zancari sul mentire

Dati opera: Epistolae collectae XVIII 29
Dedicatario/Destinatario: Zancari Alberto Enoch 
Fonti: Milano, Archivio Storico Civico e Biblioteca Trivulziana, 733, f. 63r
Milano, Archivio Storico Civico e Biblioteca Trivulziana, 873, f. 229v
Roma, Biblioteca Angelica, 637, f. 124r
ed. Venetiis 1502 (G. Alamannus), f. 127r
Lingua: Latino
Incipit: 
Mendaciorum tria esse genera, omnis erudita docet antiquitas. Nam et 'mentiri' aliud est quam 'mendacium dicere'
Explicit: 
Deoque collocandum. Quod qui facit, et sibi beatus vivit, et caeteris non inutilis. Vale.
Data attestata o attribuita: Ex Mediolano, III Nonas Iulias MCCCCLXII.
Luogo: Milano
Data normalizzata: 5-lug-1462
Parole chiave / keywords: autobiografia
filosofia
religione
Regesto: 
F. riprende un tema già affrontato quasi vent’anni prima (5 agosto 1444) in una lettera a Sassolo da Prato. In questo caso, alla distinzione tra mentire per ingannare (ψεύδεσθαι) e mentire a fin di bene (ψεῦδος λέγειν), Filelfo sostituisce una tripartizione della menzogna. Una forma di 'mendacium' è quella in cui incorre chi parla a vuoto, vanamente, senza preoccuparsi della verità; c’è poi il 'mendacium' in buona fede, espresso nella convinzione di onorare la verità (dove, dunque, si inganna anzitutto se stessi); infine il 'mendacium' vòlto a ingannare, del quale l’ingannatore è perfettamente consapevole. Come già osservava Sesto Empirico, però, questa forma di menzogna può essere praticata a fin di bene (l’esempio ripreso da Sesto è sempre quello dei medici che mentono per il bene dei loro pazienti). Dal tema filosofico, F. passa a questioni più personali, in particolare la sua situazione a Milano, dove vive ormai da ventiquattro anni. Indifferente alle critiche, F. non è insensibile ai riconoscimenti e ai doni: ciò nonostante, a Zancari racconta di aver regalato al suo principe (Francesco Sforza) un prezioso catino d’argento appena ricevuto in dono dal patrizio veneziano Jacopo Antonio Marcello, ribadendo così la sua convinzione che il senso della vita risieda non tanto in beni splendidi ma effimeri, quanto nella virtù e nella fede in Dio.
Autori e testi citati: Augustinus
Sextus Empiricus, M.
Indice lessicale: Deus
fallo
medicus
mendacium
mentior
pelius argentea
princeps
spes
studium
virtus
vita
Indice onomastico-Persone: Girolamo (santo) 
Marcello Jacopo Antonio 
Sforza Francesco I 
Indice onomastico-Luoghi: Milano 
Venezia 
Riferimenti bibliografici: Gian Mario Cao, The Prehistory of Modern Scepticism: Sextus Empiricus in Fifteenth-Century Italy, «Journal of the Warburg and Courtauld Institutes», 64 (2001), pp. 229-80: 241.
Francesco Filelfo, Collected letters. Epistolarum libri XLVIII. Critical edition by Jeroen De Keyser, vol. II, Alessandria, Edizioni dell’Orso, 2016 (Hellenica, 54), pp. 888-9.
Responsabile della scheda: Gian Mario Cao (2014-12-18)
Revisore della scheda: Chiara Kravina (2023-03-03)
Ultima modifica: 5-feb-2023
Creazione: 5-feb-2023
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