Lettera a Sisto IV contro il suo affrettato rientro a Roma dopo la pestilenza

Dati opera: Epistolae collectae XLVI 38
Dedicatario/Destinatario: Sisto IV 
Lingua: Latino
Incipit: 
Tuae bonitatem naturae, pater beatissime, satis admirari non possum, qui adduci nullis queas rationibus
Explicit: 
per communem salutem totius Christianae religionis et oro et obtestor. Vale, pater sanctissime, et me commendatum habe (ut semper soles).
Data attestata o attribuita: Ex Mediolano, XII Kal. Decembres MCCCCLXXVI.
Luogo: Milano
Data normalizzata: 20-nov-1476
Parole chiave / keywords: curia romana
invettiva
medicina
pestilenza
Regesto: 
F. paragona Sisto IV attorniato da perfidi consiglieri a Gesù tradito da Giuda. Come Vicario di Cristo egli ne condivide la sorte. Inoltre si è esposto ad un rischio inutile, ritornando affrettatamente a Roma, dove ancora aleggia la pestilenza, mettendo a repentaglio la sua vita che è così preziosa. F. accusa, quindi, gli stolti membri della Corte papale di avere agito sconsideratamente, mossi da oscure trame di avidità e arrivismo, privi di ogni buon senso. Il Papa sarebbe dovuto restare in un luogo salubre come il Piceno al riparo dal contagio della peste, dal momento che la sua vita è garanzia di salvezza per tutta la Cristianità.
Indice lessicale: auctoritas
avaricia
aviditas
bonitas
dignitas
efferatus
periculum
pernicies
pestilentia
religio
remedium
salus
sceleratus
turbo
Indice onomastico-Persone: Gesù Cristo 
Giuda Iscariota 
Indice onomastico-Luoghi: Piceno, regione 
Roma 
Riferimenti bibliografici: Francesco Filelfo, Collected letters. Epistolarum libri XLVIII. Critical edition by Jeroen De Keyser, vol. IV, Alessandria, Edizioni dell’Orso, 2016 (Hellenica, 54), p. 1875.
Responsabile della scheda: Salvatore Costanza (2015-06-07)
Revisore della scheda: Chiara Kravina (2023-02-27)
Ultima modifica: 24-gen-2023
Creazione: 24-gen-2023
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