Perlibenter equidem eos tibi commendo omnis, qui mea sunt commendatione apud te digni

Quae ne aut me aut eum fallat, tuae erga me benivolentiae fuerit omni officio providere. Vale.

F. raccomanda sempre a Bernardo Giustiniani, eccellente per virtù, dottrina e sapienza, tutti i soggetti più degni della sua segnalazione: gli invia ora una lettera commendatizia in favore di un giovane dell'Ordine dei Predicatori, Alfonso, in procinto di recarsi a Venezia, il quale proviene da Atene ed è un sacerdote di grande continenza. Tutti gli uomini dotti debbono amare e professare un debito di gratitudine nei confronti di tale città, ben sapendo che gli Ateniesi hanno inventato tutte le arti e le discipline dello spirito. Pertanto, F. si augura che Giustiniani riceva ora benevolmente quest'ateniese e lo favorisca in ogni modo possibile, facendogli sapere il peso che hanno avuto le sue parole, dato il legame reciproco di stima con F.