Cum inter equitandum, posteaquam ex Florentia solvissem, cogitarem de te mecum, Laurenti Medices

ego heri inclinato iam sole Bononiam veni. Hodie Mediolanum versus iter persequor. Vale.

F. di ritorno da Firenze ripensa con ammirazione a Lorenzo de' Medici, alla sua città natale ed alla sua patria, la Toscana, di cui tesse l'elogio e riconduce l'etimologia della dizione latina Ethruria al greco αἰθρή con monottongamento, donde il significato di serenità, che corrisponde alla regione eccellente in tutta Italia per la tranquillità e la bontà d'ingegno dei suoi abitanti, specialmente nel caso dei Fiorentini. F. deve, quindi, celebrare l'elogio di suo nonno Cosimo e di suo padre Piero, entrambi clementi in sommo grado. D'altro canto Lorenzo non è inferiore ad alcuno dei suoi ottimi concittadini per la sapienza e la mitezza, nonché per la capacità oratoria. Inoltre è da apprezzare grandemente per la sua munificenza per i dotti e la sua liberalità che lo rende caro a tutti senza riserve. Pertanto merita l'augurio di una vita tranquilla, immune da pericoli e di un lungo e felice governo come signore della sua città. Da parte sua F. è arrivato il giorno prima a Bologna dopo il tramonto del sole e si rende già oggi a Milano.