Nescio utrum meliorem(?) fore existimem ut defatigetur citius

aegro animo feret studium ac munificentiam in me tuam. Vale.

F. è in ansia per la decisione di Pio II e chiede all'Ammannati di esserne messo al corrente. Lo informa, inoltre, che della questione si sta occupando anche il cardinale Basilio Bessarione, il quale, come pure lo stesso Ammannati, si sta adoperando per favorire il F. in ogni modo.

- La decisione del papa su cui si chiedono informazioni è l'elargizione di una somma di denaro, promessa al Filelfo molto tempo prima, ma mai erogata. Si veda la successiva lettera al Bessarione. Probabilmente la vicenda si risolse nel luglio 1463, quando a Filelfo fu conferita la carica di segretario papale, ma sfortunatamente si trattava di un titolo meramente onorifico.

- Per la risposta a questa lettera e per una sintesi degli scambi epistolari intrattenuti tra i due fino a questa data si veda: Iacopo Ammannati Piccolomini, Lettere (1444-1479), a cura di P. Cherubini, Roma, Ministero per i Beni Culturali e Ambientali-Ufficio Centrale per i Beni Archivistici, I, 1997 (Pubblicazioni degli Archivi di Stato. Fonti, XXV), pp. 465-471, 467-468 nota 2 .