Absalonis iudicium de Laurae meae vita ita me animi cruciavit, ut nihil unquam tristius senserim

tu filiam mone, nequid eum metuat, cum stultus sit et fatuus. Vale.

F. dichiara a Guglielmo da Bergamo la sua grave preoccupazione per il responso infausto pronunciato dal suo collega Assalonne de Capitani riguardo al decorso della malattia della moglie Laura. Difatti aveva sperato fino all'ultimo che ella sarebbe guarita in pochi giorni. F. prega Guglielmo di esortare dunque la moglie a sopportare il male con animo fermo e lo informa che sarà di ritorno entro il mese corrente a casa. La figlia Pandora dal canto suo ha invece deciso di entrare in convento, optando per la vita consacrata.