Video Venetum tibi caelo non parum ad vim dicendi ornatumque profuisse

caute igitur et strenue cum illis agendum est. Vale.

F. si congratula con l'amico per l'eccellente grado di eloquenza ed eleganza stilistica che ha raggiunto, cosa che ha potuto apprezzare leggendo la sua ultima lettera in cui ha narrato lo scontro tra Sigismondo Malatesta e l'esercito turco: più che leggere sembrava di assistere direttamente all'evento, tale era la vivezza dello stile, che imita mirabilmente quello dei commentari De bello Gallico di Cesare.
F. fa notare al Colli una mancanza nella sua narrazione, relativa alle circostanze e ai dettagli della morte di Sigismondo. L'evento è stato ampiamente riportato a Milano e si è saputo che il figlio di lui, Roberto, vestito a lutto si è precipitato per questa ragione a Rimini. F. desidera sapere dall'amico se questi fatti siano veri e chiede di essere informato dettagliatamente. Ribadisce infine al Colli il proprio giudizio sui Turchi, gente pessima e crudelissima, con cui si deve agire usando la massima circospezione.