Non possum te non iure optimo laudare, Gasparine Casalensis, cum mecum ipse consydero

quod autem polliceri de me et possum et debeo tuae erga me beneficentiae memoriam nulla unquam temporum longitudo, nulla delebit oblivio. Vale.

F. elogia le qualità di moderazione e temperanza di Gasparino da Casale, il quale mostra un esercizio moderato delle sue ricchezze, senza abusarne e quando pratica il prestito sulla scorta di quanto già fatto dal padre non si comporta come altri i quali si comportano come usurai e sono peggiori dei briganti. Così F. lo ringrazia per avergli rimesso con liberalità gli interessi che avrebbe potuto pretendere sul prestito che gli aveva concesso di cinquecento ducati d'oro. Invece con grande generosità gli ha fatto dono degli interessi esigibili su tale somma. Comportandosi in modo tanto liberale è degno di essere amato da tutti e merita la riconoscenza perpetua di F., che non dimenticherà mai il suo bel gesto e porge i migliori saluti a lui e alla sua consorte.