Orazione in lode di Filippo Maria Visconti
Autore: Filelfo Francesco
Lingua: Latino
Incipit:
Philippum Mariam Anglum si dignis prosequi laudibus instituero
Explicit:
nostra humana vita coniungere comitareque voluisti et serves incolumem et tuearis invictum.
Data normalizzata: 1446
Parole chiave / keywords: encomio
prosopografia
storia
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Regesto:
F. inizia la sua orazione dichiarandosi quasi non degno di aver avuto l'incarico di elogiare Filippo Maria Visconti, ma per obbedire all'ordine del Senato milanese ne tesserà le lodi. Egli si prefigge di lodare il Duca per i pregi dell'animo, del corpo e per le doti esteriori. 'In primis', F. elogia la patria e gli avi del Visconti, dichiarando la somiglianza di Filippo al padre Gian Galeazzo; secondariamente, ne loda la forza e la grandezza del corpo, poi la prudenza, i costumi, la temperanza e la fortezza. F. passa poi a ricordare alcuni episodi storici di cui il Visconti è stato protagonista: in particolare, egli parla degli scontri contro il Conte di Carmagnola, poi vinto dopo alcuni conflitti – F. ne ricorda anche la morte –, e dei contrasti contro il duca di Savoia Amedeo VIII e i marchesi d'Este e di Monferrato, i quali cessarono poi le ostilità contro il Visconti. L'autore rievoca in seguito il recupero degli antichi domini (Genova e la Liguria) per il ducato milanese, lodando anche la giustizia del Visconti – altra sua dote – nei confronti degli sconfitti, qualità, insieme a quella della magnanimità, che userà anche nei riguardi di Alfonso V d'Aragona in seguito agli scontri in Campania e in Liguria: infatti, dopo aver riportato un'altra vittoria, il Visconti fece prigioniero Alfonso insieme ai suoi alleati, ma lo trattò con clemenza. La stessa magnanimità Filippo Maria impiegò anche nei confronti degli altri nobili sconfitti sui campi di battaglia nell'Italia del centro-Nord: tra questi, Carlo Malatesta fu vinto a Zagonara, Ludovico Migliorati a Brescia, il Conte di Urbino presso Lucca. Terminando l'elogio delle virtù e delle imprese del Visconti, F. ricorda lo stato di miseria in cui versava il Ducato di Milano dopo la morte di Gian Galeazzo, che fu poi risollevato da Filippo Maria grazie alla sua opera. A conclusione dell'orazione, l'autore invoca la protezione di Dio sul Duca di Milano.
Autori e testi citati: Homerus
Vergilius, Aen. (I)
Vergilius, Aen. (I)
Indice lessicale: aequitas
amplitudo
beneficentia
bonitas
clementia
constantia
decus
dignitas
doctrina
esculentus
excellentia
fastigium
fortitudo
honestas
humanitas
integritas
intellectus
internodium
iustitia
laqueus
laus
libertas
magnanimitas
magnitudo
maiestas
mediusfidius
mirabilis
misericordia
munificus
myoparo
praestantia
probitas
prudentia
pudor
robur
sapientia
solertia
splendor
temperantia
veneror
vexillifer
virtus
amplitudo
beneficentia
bonitas
clementia
constantia
decus
dignitas
doctrina
esculentus
excellentia
fastigium
fortitudo
honestas
humanitas
integritas
intellectus
internodium
iustitia
laqueus
laus
libertas
magnanimitas
magnitudo
maiestas
mediusfidius
mirabilis
misericordia
munificus
myoparo
praestantia
probitas
prudentia
pudor
robur
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temperantia
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Enrico di Trastámara
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Este Niccolò III d'
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Giugurta
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Malatesta Carlo
Malatesta Pandolfo III
Martino V
Migliorati Lodovico
Minosse
Nestore
Mauruzzi Niccolò
Orfeo
Perse
Pietro d'Aragona
Sansone
Semiramide
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Visconti Gian Galeazzo
Agesilao
Alessandro Magno
Alfonso V d'Aragona
Amedeo VIII
Angiò-Durazzo Giovanna II d'
Annibale
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Atlante
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Ciro II
Corner Giorgio
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Eugenio IV
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Riferimenti bibliografici: Orazione di Francesco Filelfo in lode di Filippo Maria Visconti duca di Milano edita per la prima volta secondo il codice Riccardiano 779 da Giovanni Benadduci, Tolentino, Stab. Tip. Francesco Filelfo, 1898. (link)
Responsabile della scheda: Paolo Pontari (2014-10-18)
Revisore della scheda: Chiara Kravina (2023-03-13)
Ultima modifica: 20-apr-2023
Creazione: 20-apr-2023
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Compare nelle collezioni: 03. Philelfiana Re.Phi.Lex. - Repertorium Philelfianum Lexicographicum