Ode sulla fuga di Filelfo dalla peste che sconvolge Milano

Opera Data: Odae IV 5
Authors: Filelfo Francesco 
Source: Berlin, Staatsbibliothek - Preußischer Kulturbesitz, Hamilton 511, ff. 89r-93v
Cesena, Biblioteca Malatestiana, S. 23,5, ff. 96r-100v
Chicago, Newberry Library, 103.8, ff. 68r-71v
Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Urb. lat. 701, ff. 85r-89v
Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Vat. lat. 11518, ff. 95r-99v
Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, Plut. 33.34, ff. 89r-93v
Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale, Conv. Soppr. G.II.866, ff. 88r-91r
Francisci Philelfi Odae, Brixiae, 1497, ff. h7r-i2r
Paris, Bibliothèque Nationale de France, Lat. 8127, ff. 87v-92r
Language: Latino
Incipit: 
Tristes Insubrium denique liquimus
Explicit: 
pressissent pariter mortis aculleis.
Keywords: autobiografia
carestia
invettiva
lutti
pestilenza
storia
viaggi
Regesto: 
L'ode narra la fuga di F., con la famiglia al seguito, dalla Milano sconvolta dalla peste ai territori del pavese e del cremonese. F. volge un ultimo sguardo alla città che sta per abbandonare, ormai completamente prostrata dall'ira degli dei, e raffigura le difficili condizioni che si prospettano già all'inizio del viaggio per i fuggitivi (vv. 1-9). La prima sosta, in un'osteria sulla strada per Pavia, si rivela per loro assai sfortunata: l'oste rifiuta di ospitarli e li caccia malamente, temendo il contagio (vv. 10-20). A buon fine va invece il secondo tentativo, per cui i fuggiaschi trovano ricovero nella casa di un contadino che li accoglie con abbondanza di doni, ristorandoli con cibo e vino e fornendo loro un giaciglio per la notte; così la malinconia è momentaneamente accantonata, ed anzi rimpiazzata da un sentimento di gioia che promana da canti e danze (vv. 21-43). Il viaggio riprende la mattina successiva per via fluviale: una volta percorso il Ticino e fatto ingresso nel Po, un forte temporale con pioggia battente sconvolge i naviganti durante la notte (vv. 43-57). F. rivolge allora la sua preghiera a Giove affinché li liberi da quella calamità, ma le sue richieste rimangono inascoltate e la tempesta sconvolge la piccola imbarcazione, inondandola di pioggia e costringendo i viaggiatori a sostenere fradici il gelo notturno; solo la serva Antonia arde dei bollori della peste, che dissimula silenziosa (vv. 58-75). L'alba successiva è segnata dall'arrivo a Piacenza: la città li accoglie benignamente, eccezion fatta per la turpe presenza di Piccolo, esattore delle tasse, che impone a F. il pagamento dei 'vectigalia' per consentire alla piccola imbarcazione di salpare (vv. 76-90); risolutivo si rivela l'intervento di Sceva da Curte, che riesce a placare la folle ira del personaggio e, dopo aver elargito doni ai fuggitivi, consente loro di proseguire il viaggio (vv. 91-101). L'arrivo a Cremona, ritenuto inizialmente agognato porto di salvezza, è invece segnato da uno spiacevole episodio: la morte della serva Antonia a causa della peste suscita la sollevazione popolare, per cui F. e i suoi sono cacciati dalle mura cittadine (vv. 102-113). Da qui scaturisce l'invettiva di F. contro Cremona e i suoi abitanti, coacervo di vizi e misfatti di ogni genere, germe di empietà e d'inganno (vv. 114-135), plebe avversa ai cittadini meritevoli e ai poeti, dedita solo all'ozio e al soddisfacimento del proprio piacere fisico (vv. 136-163). Nel finale F. raffigura la temporanea sistemazione disposta per sé e la sua famiglia in un piccolo podere nel suburbio cremonese, dove nessuno rivolge loro la parola temendo di contrarre la peste, mentre la fame e la sete rendono le condizioni di vita assai penose e ai limiti della sopravvivenza (vv. 164-176).
Lexicon index: arbiter
arquitenens
asinus
caupo
cauponula
clamor
creber
crimen
cymbalum
cymbula
diluvium
exhilarasco
faex
fallax
fames
fides
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frigeo
gula
hortulus
impius
impurus
laeticia
leo
maeror
mensa
morbus
munificentia
necessitas
nimbus
nummus
obprobrium
opifex
perlevis
personus
pestifer
pestix
plaustrum
plebes
protervitas
pudor
rector
remigium
saltatus
sceleratus
tenebrae
turben
vernula
villicus
vipera
vitium
vulgus
Onomastic-Persons Index: Alipranda Antonia 
Attila 
Augusto Gaio Giulio Cesare Ottaviano 
Meglio Bartolomeo 
Piccolo Giovanni 
Curte Sceva de 
Name-Place Index: Cremona 
Milano 
Pavia 
Piacenza 
Po, fiume 
Ticino, fiume 
Note: 
- Metro: asclepiadeo minore (vv. 1-101; 164-176); distico elegiaco (vv. 102-163).
Bibliography Citation: Gabriella Albanese, Le raccolte poetiche latine di Francesco Filelfo, in Francesco Filelfo nel quinto centenario della morte. Atti del XVII Convegno di Studi Maceratesi (Tolentino, 27-30 settembre 1981), Padova, Antenore, 1986, pp. 389-458.
Francesco Filelfo, Carminum libri, edizione critica a cura di Veronica Dadà; prefazione di Paolo Pontari, Alessandria, Edizioni dell’Orso, 2020 (Hellenica, 85), pp. 321-8.
Responsible: Veronica Dadà (2016-04-08)
Reviewer: Chiara Kravina (2023-03-13)
Last edit: 20-Apr-2023
Creation: 20-Apr-2023
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