Lettera-trattato a Bonaccorso da Pisa sull'ortografia con polemica contro Giovanni Tortelli ed altre questioni filologiche

Dati opera: Epistolae collectae XXXVIII 35
Dedicatario/Destinatario: Bonaccorso da Pisa 
Lingua: Latino
Greco Antico
Incipit: 
Memini te quandoque admonitum a me fuisse non oportere fidem cuiquam adeo praestare, quanvis iudicatum doctissimum videas
Explicit: 
qua si usque uti voluerimus, ridebimus magis quam rideamur, reddemurque in dies magis eruditi. Vale.
Data attestata o attribuita: Ex Mediolano, XV Kal. Martias MCCCCLXXIIII.
Luogo: Milano
Data normalizzata: 15-feb-1474
Parole chiave / keywords: filologia
invettiva
lessico
ortografia
polemiche letterarie
Regesto: 
F. indirizza una lettera all'ex allievo e ora editore con successo di testi latini e greci, per indurlo a non riporre una fiducia assoluta nelle autorità grammaticali antiche (Prisciano, Donato, Ps.-Lattanzio in Stat. 'Theb'.) e moderne (Valla, Tortelli), le quali possono facilmente essere in errore. Solo Dio, infatti, è immune da errori. Condanna l'opinione di Bonaccorso che l'aggettivo 'pistoriensis' non derivi dal nome di Pistoia, lat. 'Pistorium', come se Catilina non avesse combattuto proprio nelle campagne presso tale città. In particolare si scaglia poi contro il defunto Tortelli, di cui conferma che fu suo scolaro da ragazzo a Firenze, poco prima del suo trasferimento a Siena, per passare quindi nelle file dei discepoli di Carlo Marsuppini. Del trattato 'De ortographia' di questo ex allievo, che con suo disappunto riscuote ancora un grande successo, condanna in primo luogo la difesa della grafia 'Ulixes', mentre per F. è ammissibile solo quella con doppio 's', a fronte del 'sigma' geminato in greco. Ancora gli rimprovera la grafia 'Haemylium', dal greco αἶμα, con aspirazione e 'y'. Di seguito affronta altre questioni filologiche: in un verso di Lucano (VI 675) vorrebbe emendare la lezione tradita 'echenais' con 'holoechinus' non registrato dai lessici, che indicherebbe un pesciolino, la remora, che ferma le navi, adducendo vari passi a riprova della sua tesi. F. richiama quest'idea pregando il card. Arcimboldi di non fermare la nave del suo beneficio da una remora. Su un verso virgiliano (Aen. II 557) afferma sulla scia di Donato che 'litus' non indica qui la spiaggia, bensì l'area davanti all'altare, presso il quale il re troiano è stato ucciso. L'esegesi razionalistica che non vi fosse il tempo di trasferire il cadavere sulla spiaggia non è inficiata dall'obiezione serviana sulla prosodia: difatti 'litus' < 'litare' = 'sacrificare' avrebbe 'i' breve, introducendo nel verso un tribraco. F. replica che varianti quantitative e doppie misurazioni non sono rare e l'aporia si risolve introducendo 'litus' con 't' geminato, pur deverbale da 'litare' non altrimenti attestato. Contesta ancora a Tortelli una falsa etimologia del nome delle 'Furie', proponendo al contrario quella esatta a suo giudizio e prorompe in un'invettiva contro l'insulsaggine delle sue proposte. Delle virtù raccomandate per il sovrano da Senofonte e ritrovate mirabilmente in Ciro, la prudenza e la scrupolosità sembrano le più importanti a F., per evitare dunque di essere così ridicoli e suscitare il riso degli uomini dotti.
Autori e testi citati: Donatus
Iohannes Tortellius, De orthographia (ff. 15v, 376r-v)
Laurentius Valla
Lucanus (I 562, VI 674-675)
Martialis (XIII 86 ('echinus'))
Ovidius, fast. (V 5, 9)
Plinius, nat. (IX 40, XXXII 2)
Plutarchus, Aem. (II)
Plutarchus, qu. conv. (II 7)
Priscianus
Ps. Lactantius
Servius
Theophrastus, HP (IV 12)
Vergilius, Aen. (II 557, VIII 26)
Xenophon, Cyr.
Indice lessicale: Aeolicus
ars
carina
concisio
corripio
crassus
cybus
dictio
diligentia
diphtongus
disciplina
doctus
echinus
error
eruditus
fallax
fides
geminatus
grammaticus
Haemylium
holechinus
ignoro
impietas
ingenium
inscitia
insulsus
interpretor
invideo
invidia
lingua
lis
litus
memoria
nex
opinio
ortographia
pertinacia
perturbatio
pisciculus
pistoriensis
Pistorium
praeceptum
prudentia
pulchritudo
punitio
quadrasyllabus
ratio
remora
saevitia
sententia
significo
syllaba
Ulixes
αἶμα
δίξα
ἔρις
μεγαίρω
τίσις
φόνος
Indice onomastico-Persone: Arcimboldi Giovanni 
Catilina Lucio Sergio 
Ciro II 
Marsuppini Carlo 
Megera 
Omero 
Priamo 
Tisifone 
Tortelli Giovanni 
Valla Lorenzo 
Indice onomastico-Luoghi: Azio (Epiro) 
Firenze 
Pistoia 
Siena 
Note: 
Sulla questione dell'ortografia di 'Ulisse' in latino, vd. l'ep. XI 54 (Milano, 16 febbraio 1454) al figlio Gian Mario; sulla genesi della congettura aberrante 'holoechinus' che introduce in Lucan. VI 675 una 'vox nihili', come stabilito da Giustiniani (p. 270) influisce la memoria di Teophr. HP IV 12: ὁλόσχοινος, dove si parla però in un contesto affatto differente di un giunco, non di un pesce. E ancora del bizantino Manuele Moscopulo (XIII secolo), il quale nel 'De schedis', Wien 1773, p. 273 cita Teofrasto, parlando di un ὁλοέχινος, con errore di minuscola σ < ε e di itacismo per la pronuncia del dittongo οι. Così la forma di Teofrasto, sconciata dal duplice guasto di tradizione e traslata fuor di contesto, è recepita da F. e spacciata per la buona lezione, con un corredo di 'loci similes' da Plutarco, Plinio e Marziale incongruo. Su tale pesce di piccola taglia ('echenais') che, secondo gli Antichi, aveva il potere di arrestare le navi, anche di grossa stazza, vd. anche Opp. Hal. I 212-213, Ael. Nat. an. II 17 e Isid. Etym. XII 6, 34. Tale idea è richiamata da F. anche in ep. XXXVI 9 al card. Giovanni Arcimboldi del 5 settembre 1472.
Riferimenti bibliografici: Carlo de' Rosmini, Vita di Francesco Filelfo da Tolentino, vol. II, Milano, Mussi, 1808, pp. 369-70 (ed. parziale). (link)
Vito R. Giustiniani, Lo scrittore e l'uomo nell'epistolario di Francesco Filelfo, in Francesco Filelfo nel quinto centenario della morte. Atti del XVII Convegno di Studi Maceratesi (Tolentino, 27-30 settembre 1981), Padova, Antenore, 1986 (Medioevo e Umanesimo, 58), pp. 249-74: 269-70.
Riccardo Ribuoli, Spunti filologici dall'epistolario di Francesco Filelfo, in Francesco Filelfo nel quinto centenario della morte. Atti del XVII Convegno di Studi Maceratesi (Tolentino, 27-30 settembre 1981), Padova, Antenore, 1986 (Medioevo e Umanesimo, 58), pp. 139-61: 151-2, 159.
Armando Battiato, Contributo all'identificazione degli organismi acquatici riportati nel libro IX della Naturalis historia di Plinio il Vecchio, «Bollettino Accademia Gioenia Scienze Naturali», 45/374 (2012), pp. 10-60: 15.
Francesco Filelfo, Collected letters. Epistolarum libri XLVIII. Critical edition by Jeroen De Keyser, vol. III, Alessandria, Edizioni dell’Orso, 2016 (Hellenica, 54), pp. 1621-5.
Responsabile della scheda: Salvatore Costanza (2015-07-01)
Revisore della scheda: Chiara Kravina (2023-03-07)
Ultima modifica: 10-mar-2023
Creazione: 10-mar-2023
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