῞Οτι κἀμoῦ κύδῃ καὶ τὰ ἡμέτερ' ἅπαντά σoι νoμίζεις εἶναι κoινά, oὐκ ἀγvoῶ.

τὰ τελευταῖα γὰρ τoῖς πρώτoις ἐπιβαλὼν ῥαδίως ἕξεις καὶ τὸ ἄθλoν. ῎Ερῥωσο φίλτατε.

F. ricorda l'affetto e l'amicizia di Fabrizio Elfiteo, il quale è dedito alla sua causa, ma lo importuna perché teme che non trovi tempo per lui, essendo tutto dedito agli affari del principe. Di contro, è bene che Elfiteo trovi tempo anche per F. ed imiti i cavalli da corsa, i quali gareggiano con molto slancio, specie alla fine della corsa, aumentando il loro impegno, per arrivare primi al traguardo e ricevere il premio della loro vittoria.

Legrand (p. 187) collega l'impegno richiesto a Fabrizio Elfiteo con la metafora del cavallo da corsa e del premio spettante per la vittoria alla sua attività di copista, parallela all'impegno ufficiale di segretario ducale, che lo vide impegnato come scriba della 'Sforziade' di Filelfo (Par. Lat. 8125, con 'colophon' a f. 149:' Excripsit autem hanc Sphortiada Fabricius Elphitheus').