Lettera a Gabriele Mauro sul fatto che lepri e pesci dormano a occhi aperti

Dati opera: Epistolae collectae, I 43
Dedicatario/Destinatario: Mauro Gabriele 
Lingua: Latino
Incipit: 
Quod saepe aliquid ex me scire velis
Explicit: 
natant oculis apertis propter duriciam eorum.
Data attestata o attribuita: Ex Bononia vi idus Iulias Mccccxxviii.
Luogo: Bologna
Data normalizzata: 10-lug-1428
Parole chiave / keywords: zoologia
Regesto: 
Dopo aver elogiato il desiderio di apprendere di Gabriele (che, contrariamente a molti nobili, non è dedito alla sola voluptas e, dunque, è tra quelli che fanno coincidere la nobilitas con la virtus) viene a illustrare quanto richiesto dall'interlocutore: ovvero per qual motivo tra tutti gli esseri animati solo lepri e pesci dormano a occhi aperti. F. spiega che la lepre si comporta in tal modo perché è per natura meticulosum e attento a percepire ciò che possa danneggiarla, mentre i pesci dormono a occhi aperti poiché, oltre ad avere gli occhi duri per proteggersi dall'acqua, sono privi di palpebre (tra l'altro, conclude F., esistono anche uomini dagli occhi così duri da consentire loro di nuotare sino in fondo al mare a occhi, appunto, aperti).
Indice lessicale: duricia
durus
lepus
mare
meticulosus
nobilitas
oculus
palpebra
piscis
virtus
voluptas
Riferimenti bibliografici: Francesco Filelfo, Collected letters. Epistolarum libri XLVIII. Critical edition by Jeroen De Keyser, vol. I, Alessandria, Edizioni dell’Orso, 2016 (Hellenica, 54), pp. 84-85.
Responsabile della scheda: Filippo Bognini (2015-01-28)
Revisore della scheda: Giorgia Paparelli (2023-05-31)
Ultima modifica: 10-mar-2023
Creazione: 10-mar-2023
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