Lettera-trattato a Mattia Triviano sull'educazione del principe Gian Galeazzo Maria Sforza

Opera Data: Epistolae collectae XLII 29
Recipient: Triviano Mattia 
Authors: Filelfo Francesco 
Source: Milano, Archivio Storico Civico e Biblioteca Trivulziana, 873, f. 499v
Milano, Biblioteca Ambrosiana, T 20 sup., ff. 40r-46v
Roma, Biblioteca Nazionale Centrale, Varia 10 (619), ff. 158r-170r
Venezia, Biblioteca Nazionale Marciana, Marc. Lat. XIV 266 (4502), ff. 349r-362r
Language: Latino
Greco Antico
Incipit: 
Non difficulter adducor, Matthia Triviane, ut tuae obsequar voluntati, praesertim cum rem petas et tibi honestam et mihi admodum debitam.
Explicit: 
occurrerunt ad instituendum litteris et moribus regulum nostrum, Papiae comitem, Iohannem Galeacium; quae tu poteris pro tua prudentia vel cumulatius augere, vel moderari elimatius. Vale.
Attested date: Ex Mediolano, Kal. Octobribus MCCCCLXXV.
Place: Milano
Normalized date: 1-Oct-1475
Keywords: alimentazione
didattica
medicina
pedagogia
scuola e insegnamento
Regesto: 
F. in ossequio ad una richiesta di chiarimenti sui metodi ideali d'insegnamento rivoltagli da Mattia Triviano, il quale è stato prescelto come precettore del principe Gian Galeazzo Maria Sforza, primogenito del duca di Milano, risponde con dovizia di argomenti, partendo dal presupposto che è un compito oltremodo gravoso e i discepoli tendono ad imitare i loro maestri e non debbono essere pertanto corrotti da cattivi esempi. Del resto, ciò che viene insegnato nei primi anni di età s'imprime profondamente nella memoria del discente, il quale è come una tavola di cera su cui apporre i rudimenti del sapere e le prime nozioni morali. Bisogna anche tener conto delle differenze individuali d'ingegno, ma queste possono essere superate dall'educazione, a giudizio di F., il quale confida nella forza dei sistemi pedagogici per frenare le cattive inclinazioni ed incoraggiare l'indole retta. Vari sono i sistemi anche in relazione all'estrazione sociale degli scolari. Comunque non occorre usare la sferza più delle parole. Triviano dovrà farsi amare piuttosto che odiare dal suo discepolo, usando con lui parole di ammonimento e una severa espressione del volto. D'altro canto bisogna preservare un aspetto ludico dell'educazione, come indica l'etimologia del greco παῖς 'fanciullo' dal verbo παίζω 'giocare'; perciò può essere di aiuto ricorrere ad espedienti, come lettere colorate di varie tinte ed iniziare dalle fiabe piuttosto che da storie noiose. Inoltre, come notato dai Romani, è importante una componente associata alla competizione e rivalità anche nell'apprendimento, perciò sarà bene che il principe abbia altri compagni di studi. Poi il maestro deve garantire all'alunno una dieta varia ed equilibrata, senza eccessi, secondo i precetti ippocratici, con la proibizione del vino, che è del resto nocivo in ogni età e conformandosi alla temperanza alimentare, onde evitare una serie di pericoli, come illustrano Ambrogio e Girolamo, ma anche Platone. Se proprio vorrà usare il vino, Triviano dovrà annacquarlo molto, così come dovrà evitare banchetti troppo ricchi. Esaurite le prescrizioni alimentari, egli deve ricordarsi della 'Cyropaedia' di Senofonte, che vuole un principe insigne per bellezza, doti umane e volontà d'imparare e avere onori. Secondo l'ideale espresso da Plutarco nella V. Lyc. alla crescita del corpo temprato dalle fatiche deve accompagnarsi anche quella dello spirito. Così Mattia Triviano dovrà temprare non solo la mente, ma anche il fisico del piccolo Gian Galeazzo Maria, ricordando che il biasimo o l'elogio non viene tributato ai bambini, ma ai loro precettori, ai quali essi sono stati affidati dai genitori, per diventare colti ed onesti. Perciò bisogna ricordarsi delle virtù morali insegnateci dagli Stoici e del precetto oraziano di unire l'utile al dilettevole. Concederà qualche pausa dopo lunghe ore di studio, ripartendo la giornata secondo divisioni precise ed allentando la tensione dopo la fatica; predisporrà così esercizi ginnici e la caccia, per quanto conforme ad un bambino, ad esempio a lepri e conigli, in quanto imitazione dell'attività bellica, per irrobustire le membra e migliorare l'agilità. A tal fine è necessario anche un esercizio regolare di equitazione. Infine, Triviano saprà infondergli l'amore per l'eleganza e l'assiduità negli studi, coltivando costantemente la memoria del fanciullo.
Authors and cited texts: Ambrosius, Hel. (XVI 59-60 (553-554))
Aristoteles, Somn. Vig (III 457)
Franciscus Philelfus, Cyropaedia (opus Plutarchi, translatio ex graeco)
Franciscus Philelfus, De flatibus (opus Hippocratis, translatio ex graeco)
Franciscus Philefus, Vita Lycurgi (opus Plutarchi, translatio ex graeco)
Hieronymus, epist. (XXV 27)
Homerus, Il. (VI 254-262, 264-265)
Horatius, epist. (I 2, 64-65, 69-70; II 3, 343)
Plato, R. (III 13 404A)
Plautus, Capt. (550)
Plutarchus, Apopht. Phil. (XXII 1678 E-F)
Plutarchus, Al. (V 167)
Plutarchus, Lyc. (XVII 7, 50F)
Lexicon index: admonitio
aegrotatio
aemulatio
agilitas
anhelitus
collusor
concertatio
condicio
consilium
continentia
corpus
crapula
cybus
debacchor
dexteritas
discipulus
doceo
doctrina
equitatio
esculentus
fabella
flagitium
flatus
foetor
fortuna
gracilis
historia
honor
humanitas
imitor
ingenium
insania
institutio
intemperantia
laus
lenimentum
levitas
litterae
ludus
luxuria
minax
morbus
mordeo
mos
negligentia
observatio
phrenésis
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praeceptio
praeceptor
praeceptum
pulchritudo
ratio
relaxo
remedium
reprimo
res bellica
robustitas
seges
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temperamentum
temperantia
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virtus
vituperatio
voluntas
παίζω
πτίσις
ὕδρωψ
Onomastic-Persons Index: Alessandro Magno 
Peripatetici 
Romani 
Sforza Galeazzo Maria 
Sforza Gian Galeazzo Maria 
Stoici 
Bibliography Citation: Carlo de' Rosmini, Vita di Francesco Filelfo da Tolentino, vol. II, Milano, Mussi, 1808, pp. 463-78. (link)
Luigi Firpo, Francesco Filelfo educatore e il 'Codice Sforza' della Biblioteca Reale di Torino, Torino, UTET, 1967.
Gianvito Resta, Filelfo tra Bisanzio e Roma, in Francesco Filelfo nel quinto centenario della morte. Atti del XVII Convegno di Studi Maceratesi (Tolentino, 27-30 settembre 1981), Padova, Antenore, 1986 (Medioevo e Umanesimo, 58), pp. 1-60: p. 33 n. 62.
Francesco Filelfo, Collected letters. Epistolarum libri XLVIII. Critical edition by Jeroen De Keyser, vol. IV, Alessandria, Edizioni dell’Orso, 2016 (Hellenica, 54), pp. 1744-51.
Responsible: Salvatore Costanza (2015-05-07)
Reviewer: Chiara Kravina (2023-03-07)
Last edit: 10-Mar-2023
Creation: 10-Mar-2023
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