Quid mirer si ea tam multa quae hinc abiens mihi coram recepisti oblitus es, cum nudius tertius

hoc est animum suum, quem in tris partes Plato distribuit. Sed haec iocati simus. Vale.

F. invia una lettera di rimostranze a Giovanni Giacomo Simonetta, il quale ha commesso una grave mancanza nei suoi confronti, perché non solo non lo ha salutato durante la sua ultima visita a Milano secondo i mutui rapporti di familiarità, ma invero non gli ha neanche dato notizia del suo arrivo. Ben diversamente suo padre Cicco, al quale egli deve assomigliare, si è recato a casa di F., chiedendo di lui, in sua assenza. Pertanto l'amicizia è un dovere da non trascurare, in conformità con la divisione dell'anima stabilita da Platone in tre parti, essendo il tre il numero perfetto e divino. Fin qui la protesta di F.

Nel 'Fedro' platonico l'anima è divisa in tre parti, razionale, passionale e volitiva. Tale tripartizione, densa di conseguenze, è richiamata qui da F.