Aviso vostra magnificentia ch’al tutto è concluso il facto mio

il vostro Appiano portarò meco.

La lettera ribadisce quanto comunicato precedentemente: F. è in procinto di recarsi a Roma a seguito di accordi stipulati con il papa Sisto IV per la sua condotta allo studio. Dunque, gli necessita il salvacondotto per attraversare il territorio fiorentino e sollecita il Medici a inviarlo. Chiede, inoltre, al Magnifico di intercedere presso Federico di Montefeltro, affinché gli metta a disposizione alcuni muli necessari per il trasloco di tutti suoi beni a Roma. Infine, prega il Magnifico di convincere Acciarito Portinari a concedere al F. il pagamento del restante debito contratto col banco Medici a Milano, presso la filiale di Roma e riavere indietro i pegni lasciati a garanzia del prestito, altrimenti F. non potrà lasciare Milano.
Congedandosi dal Magnifico, F. gli comunica che porterà in viaggio con sé il volume di Appiano.

Il riferimento al volume di Appiano è assente dall'edizione Benadduci.
F. ripete al Magnifico che porterà con sé il volume di Appiano in una successiva lettera, scritta per sollecitare nuovamente l'invio del salvacondotto. Sui tentativi fatti da F. per ottenere il testo di Appiano per eseguire la traduzione latina, cfr. Calderini, Ricerche intorno alla biblioteca, pp. 258-60, il quale però non fa riferimento a questo specifico episodio.