Ode a Nicolò Arcimboldi contro gli scismatici

Dati opera: Odae I 6
Dedicatario/Destinatario: Arcimboldi Nicolò 
Fonti: Berlin, Staatsbibliothek - Preußischer Kulturbesitz, Hamilton 511, ff. 14v-19v
Cesena, Biblioteca Malatestiana, S. 23,5, ff. 12v-18v
Chicago, Newberry Library, 103.8, ff. 7r-v; 9v-12v
Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Urb. lat. 701, ff. 10v-16r
Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Vat. lat. 11518, ff. 11v-17v
Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, Plut. 33.34, ff. 14v-19v
Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale, Conv. Soppr. G.II.866, ff. 11v-15v
Francisci Philelfi Odae, Brixiae, 1497, ff. b3v-b7r
Paris, Bibliothèque Nationale de France, Lat. 8127, ff. 13v-19r
Lingua: Latino
Incipit: 
Sponte mendaces sumus et protervi
Explicit: 
amica virtus/ novit alumnum.
Parole chiave / keywords: curia romana
dogma
invettiva
teologia
Regesto: 
Ripercorrendo i principali dogmi della fede cristiana, F. si contrappone alle posizioni degli scismatici (vv. 1-4). Cristo è figlio di quel Dio che presiede ogni elemento esistente al mondo e di Maria Vergine; assunse forma mortale e visse in mezzo agli uomini, in un'umile dimora presso la popolazione ebraica (vv. 5-16). Non frequentò una scuola illustre né poté usufruire di grandi maestri; scelse di vivere in povertà ma circondato di amici fidati, che sempre lo assistettero in vita e divennero testimoni della sua Parola dopo la morte (vv. 17-40). La sua esistenza fu perennemente illuminata dalla luce del Padre e dello Spirito Santo, con i quali forma la Santa Trinità: egli è il vero Dio, sgorgato direttamente dalla natura del padre e incarnatosi per la salvezza dell'umanità (vv. 41-52). Accettò di farsi servo, sopportò i più turpi disonori che gli furono inflitti dal popolo ebraico e morì crocifisso, colpito al costato da una lancia profanatrice (vv. 53-65). Alla sua morte, un buio profondo oscurò la terra e tutto il mondo tremò, fino alle profondità dell'oltretomba, dove le anime dei morti, riappropriatesi degli antichi corpi, guadagnarono la redenzione dal peccato originale (vv. 65-76). Nel terzo giorno resuscitò, presentandosi al cospetto di Maria e di Pietro; dopo quaranta giorni ascese al cielo, di fronte all'incredula folla dei presenti (vv. 77-84). Lasciò sulla terra i suoi discepoli, testimoni e divulgatori della nuova fede fino agli estremi confini del mondo: gente indotta, ma ispirata direttamente dallo Spirito Santo, nel giorno di Pentecoste, per annunciare ai popoli le leggi divine (vv. 85-100). Tra questi si distinsero Pietro, che, nonostante la sua umile origine di pescatore, entrò a Roma e conquistò il primo soglio pontificio; e inoltre Paolo, il quale, sebbene digiuno di istruzione filosofica, divenne primo teorizzatore della dottrina cristiana. Grazie al loro operato, anche i popoli più incivilizzati appresero i principi della nuova fede (vv. 101-112). Nessun infedele potrà negare i miracoli compiuti da Cristo: anche i Romani, fino a quel momento invitti nello scontro con le più temibili popolazioni, dovettero piegarsi a quel manipolo di umili ministri che, incaricati da Dio e illuminati dalla sua luce, trasmisero la nuova spiritualità e la promessa del regno celeste a tutte le genti (vv. 113-152). Nessuno potrà negare, inoltre, che il Cristo risorto tornerà un giorno sulla terra per giudicare i vivi e i morti, distribuendo ricompense a ciascuno: sconfitta definitivamente la morte, il suo regno vivrà in eterno (vv. 153-164). Questa è la professione di fede dei cristiani, che riconoscono Cristo vero Dio e vero uomo (vv. 165-172). Dunque, le posizioni degli scismatici sono erronee ed instabili, in quanto non sostenute da un idoneo pastore né da un'assemblea di saldi e retti principi (vv. 173-204). F. esprime in questi termini la propria posizione, chiedendo da ultimo all'Arcimboldi di pronunciarsi al riguardo (vv. 205-212).
Indice lessicale: auctor
contubernalis
crux
cuspis
dedecus
domitor
Dryides
error
flama
fluctus
furor
lux
magus
mare
mendax
mens
minister
nuncius
pallium
pastor
pietas
plebes
rector
resurgo
sator
satus
schola
stupefactus
tenebrae
terra
testis
trinus
trutina
turben
verax
victor
vulgus
Indice onomastico-Persone: Apollo 
Atlas 
Gesù Cristo 
Maria (madre di Gesù) 
Minerva 
Paolo, Santo 
Pietro, santo 
Dite 
Socrate 
Solone 
Indice onomastico-Luoghi: Roma 
Note: 
metro: strofe saffica
Riferimenti bibliografici: Francesco Filelfo, Carminum libri, edizione critica a cura di Veronica Dadà; prefazione di Paolo Pontari, Alessandria, Edizioni dell’Orso, 2020 (Hellenica, 85), pp. 169-77.
Responsabile della scheda: Veronica Dadà (2015-04-07)
Revisore della scheda: Chiara Kravina (2023-03-10)
Ultima modifica: 10-mar-2023
Creazione: 10-mar-2023
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