Ode di encomio a Carlo Gonzaga

Dati opera: Odae II 1
Dedicatario/Destinatario: Gonzaga Carlo 
Fonti: Berlin, Staatsbibliothek - Preußischer Kulturbesitz, Hamilton 511, ff. 30r-36r
Cesena, Biblioteca Malatestiana, S. 23,5, ff. 30r-37r
Chicago, Newberry Library, 103.8, ff. 21r-26r
Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Urb. Lat. 701, ff. 26v-32v
Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Vat. Lat. 11518, ff. 29r-36r
Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, Plut. 33.34, ff. 30r-36r
Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale, Conv. Soppr. G.II.866, ff. 24r-29r
Francisci Philelfi Odae, Brixiae, 1497, ff. c6r-d2v
Paris, Bibliothèque Nationale de France, Lat. 8127, ff. 29v-35v
Lingua: Latino
Incipit: 
Quem mihi primum titulos per omnes
Explicit: 
rebus incumbens superabis omnes / nomine terras
Parole chiave / keywords: encomio
prosopografia
Regesto: 
L'ode si configura come esteso e solenne elogio in strofe saffica a Carlo Gonzaga. Dopo l'invocazione a Clio, Musa eponima del secondo libro, F. specifica il soggetto della propria 'laus' poetica, riconducendo il personaggio alla sua nascita mantovana (vv. 1-12). Ciò offre pretesto per una digressione sulle mitiche origini di Mantova e sul suo leggendario fondatore, Bianore (vv. 13-44), seguita da un'ulteriore parentesi sulle nobili radici della famiglia Gonzaga, a loro volta riconnesse alla discendenza da Marte e all'area mitologica dei 'labores Herculi' (vv. 45-108). L'articolata narrazione filelfiana si snoda qui in tre blocchi: una prima sequenza (vv. 53-68) riservata all’inquadramento dell’episodio del furto della cerva alata da parte di Ercole e del successivo inganno per cui all’Alcide viene sottratta la sua preda; una sezione centrale (vv. 69-88) in cui è introdotta la figura del primo Gonzaga, nelle vesti di risolutore dell’inganno perpetrato ai danni di Ercole; infine, una sezione conclusiva (vv. 89-108) dove la vicenda mitica viene attualizzata tramite la prosecuzione della linea genealogica dei Gonzaga nella figura di Carlo. Prende avvio a questo punto la 'laudatio' vera e propria del personaggio: risplendendo di quella nobile discendenza (vv. 109-124), egli si distingue sia per i suoi splendidi connotati fisici, che lo rendono simile agli dei (vv. 125-132), sia per le sue notevoli qualità dell'animo, 'in primis' la sua affabilità e la sua benevolenza (vv. 133-140). Non è incline all'ozio, e anzi, nei momenti liberi dalla guerra si dedica alla poesia, esercitando le sue doti dell'eloquenza e del canto con la lira (vv. 141-152); mostra una spiccata predilezione per tutto ciò che è nobile, solenne e degno di lode eterna, rifuggendo invece i riconoscimenti vani e caduchi (vv. 153-168); la moderazione nelle passioni e la caratteristica dell'imperturbabilità lo mantengono sempre lontano dagli eccessi (vv. 169-176). Rispecchiando dunque in tutto e per tutto le qualità del saggio, Carlo ha maturato una 'virtus' ferma e salda, tale da deviare prontamente ogni pericolo e ogni reverso della sorte (vv. 177-200); istruito circa le leggi che governano il mondo, egli è tuttavia consapevole dell'eterno mutamento che caratterizza le vicende umane (vv. 201-216). Nella conclusione dell'ode, F. ribadisce l'eccezionalità del proprio personaggio riconnettendosi all'iniziale invocazione a Clio: la gloria conseguita dal Gonzaga tramite la celebrazione poetica sarà superiore anche all'invidia altrui (vv. 217-240).
Indice lessicale: astrum
benignus
callidus
carmen
celebro
cithara
decus
fluctus
fortuna
fraenum
gloria
gratus
hilaris
iubar
laus
libido
livor
lux
lyra
mendax
otium
pellax
probatus
probitas
prudens
pusillus
ratio
satus
superbus
sydus
vafer
virtus
voluptas
Indice onomastico-Persone: Apollo 
Bianore 
Clio 
Diana 
Ercole 
Geti 
Giove 
Gonzaga, famiglia 
Minerva 
Muse 
Venere 
Indice onomastico-Luoghi: Mantova 
Mincio 
Parnaso 
Note: 
metro: strofe saffica
Riferimenti bibliografici: Gabriella Albanese, Le raccolte poetiche latine di Francesco Filelfo, in Francesco Filelfo nel quinto centenario della morte. Atti del XVII Convegno di Studi Maceratesi (Tolentino, 27-30 settembre 1981), Padova, Antenore, 1986, pp. 389-458.
Francesco Filelfo, Carminum libri, edizione critica a cura di Veronica Dadà; prefazione di Paolo Pontari, Alessandria, Edizioni dell’Orso, 2020 (Hellenica, 85), pp. 201-10.
Responsabile della scheda: Veronica Dadà (2016-04-15)
Revisore della scheda: Chiara Kravina (2023-03-10)
Ultima modifica: 10-mar-2023
Creazione: 10-mar-2023
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