Lettera a Domenico Barbarigo "de ideis"

Dati opera: Epistolae collectae, XXII 1
Dedicatario/Destinatario: Barbarigo Domenico 
Lingua: Latino
Incipit: 
Ita me tuis modestissimis moribus et humanissima consuetudine
Explicit: 
sed ne ad bene quidem beateque vivendum. Quod ut facias te etiam atque etiam hortor. Vale.
Data attestata o attribuita: Ex Mediolano, Idibus Aprilibus anno a Natali Christiano millesimo quadringentesimo sexagesimo quarto.
Luogo: Milano
Data normalizzata: 13-apr-1464
Parole chiave / keywords: filosofia
Regesto: 
L’argomento della lettera riguarda una discussione sul concetto filosofico delle idee avvenuta qualche giorno prima tra F. e il padre di Domenico, Girolamo, in particolare sui principali punti di contrapposizione tra Aristotele e Platone. Domenico si accalorò nella discussione soprattutto, perché Senocrate, discepolo platonico, mostrò di non saper difendere le teorie del maestro e andò anzi corrompendole, in particolare proprio quelle che trattavano delle idee. F. si propone di spiegare come Platone, rifacendosi alle teorie di Pitagora e di Zoroastro, in realtà non abbia inventato nulla, neppure il nome “idea”, e di questo già si erano accorti Boezio, Simplicio e Porfirio. A sostegno della sua teoria F. cita un passo di Timeo di Locri e poi Pitagora, da entrambi i quali Platone avrebbe mutuato sia la sua teoria circa le idee, sia la terminologia usata soprattutto per quel che concerne il Timeo. Successivamente F. passa in rassegna le teorie elaborate da altri filosofi circa le idee, tra i quali Plutarco, Zenone e gli Stoici, Aristotele e i Peripatetici e infine cita la definizione data da Seneca in una epistola a Lucilio. Segue la spiegazione riguardo all’etimologia del termine “idea” col suffragio della trattazione di Cicerone nei Topici. F. afferma che le idee null’altro sono se non le rationes che esistono da sempre e immutabili in mente Dei, così come si può evincere dall’incipit del Vangelo di Giovanni (a questo proposito F. si sofferma sulla differenza tra le preposizioni penes e apud riguardo al sostantivo verbum / λόγος). La conclusione a cui arriva è la conciliazione della dottrina platonica con quanto affermato dalle Scritture. F. conclude la lettera con un elogio del padre del destinatario, Girolamo Barbarigo, uomo da prendere ad esempio quanto a rettitudine morale e a sapienza.
Autori e testi citati: Aristoteles
Cicero, top.
Novum Testamentum, Io.
Plato, Ti.
Seneca, epist.
Timaeus Locrus
Indice lessicale: apud
idea
penes
ratio
verbum
λόγος
Indice onomastico-Persone: Barbarigo Girolamo 
Boezio Anicio Manlio Torquato Severino 
Pitagora 
Porfirio 
Simplicio, filosofo 
Zenone di Elea 
Zoroastro 
Note: 
Per la relazione tra questa lettera con il perduto trattato De ideis, vd. Kraye, De ideis.
Riferimenti bibliografici: Jill Kraye, Francesco Filelfo's Lost Letter De Ideis, «Journal of the Warburg and Courtauld Institutes», 42 (1979), pp. 236-249. (link)
Francesco Filelfo, Collected letters. Epistolarum libri XLVIII. Critical edition by Jeroen De Keyser, vol. II, Alessandria, Edizioni dell’Orso, 2016 (Hellenica, 54), pp. 999-1006.
Responsabile della scheda: Nicoletta Marcelli (2014-10-20)
Revisore della scheda: Giorgia Paparelli (2023-05-24)
Ultima modifica: 2-mar-2023
Creazione: 2-mar-2023
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