Aequanimitatem tuam atque constantiam, Laurenti Medices, et probo et laudo, quod nulli animi perturbationi inservias

Is cum redditus mihi fuerit, te faciam continuo certiorem. Vale, decus meum.

F. invia un messaggio di condoglianze per la morte di Piero de' Medici (2 dicembre 1469) al solo Lorenzo insieme con la lettera indirizzata a lui e al fratello Giuliano (ep. XXXI 43). Qui il tema della 'consolatio' è soppiantato dal fervido elogio del destinatario, delle sue fulgide qualità morali tali da renderlo un ottimo reggitore della Repubblica fiorentina e da fargli acquisire una gloria immortale presso i posteri. D'altra parte, F. proclama la sua completa disponibilità per soddisfare ogni desiderio di Lorenzo. Infine, lamenta che non ha ricevuto l'esemplare di Appiano promessogli in una lettera precedente e che neppure Accerito Portinari, rappresentante a Milano del Banco de' Medici, ha avuto tale copia da Firenze.