Qui de te tuaque salute non cogitat, pater beatissime, vir bonus esse non potest. Eum enim te esse novimus, abs quo uno tanquam ab affluentissimo quodam

Vale, pater sanctissime, et me commendatum habe, ut pro tua claementia consuesti semper.

F. rimprovera coloro i quali non si preoccupano della salute di Papa Sisto IV, che elogia come la fonte da cui promana ogni bene: uomo di solidissima cultura umanistica, mecenate splendido degli intellettuali, asceso al Soglio di Pietro per volere della divina Provvidenza . In quanto Vicario di Cristo è dedito costantemente alle opere di religione e alla preghiera, beneficando tutti, senza recare danno ad alcuno. Dunque chi reca offesa al Papa Sisto, offende Dio e deve aspettarsi la vendetta divina. Così i Turchi hanno seminato il terrore, conquistando la città di Teodosia sul Mar Nero, ma una provvidenziale pestilenza ha decimato il loro esercito. Allo stesso modo, nel gennaio passato, il Tevere ha minacciato l'esondazione per dissuadere i progetti francesi di marciare su Roma, dove nello stesso tempo si è diffusa la peste. F. ammette che in tale occasione sono morti anche molti innocenti, ma certo Papa Sisto IV è esperto delle cose umane e conosce i disegni di Dio, che lo assiste e lo soccorre. Con la sua guida illuminata, l'Italia e la Cristianità tutta potranno raggiungere le più alte fortune e i traguardi della felicità.