Lettera consolatoria a Guglielmo VIII Paleologo per la morte della moglie Elisabetta Maria Sforza

Dati opera: Epistolae collectae XXXVI 10
Dedicatario/Destinatario: Paleologo Guglielmo VIII, marchese di Monferrato 
Fonti: Milano, Archivio Storico Civico e Biblioteca Trivulziana, 873, f. 426r
ed. Venetiis 1502 (G. Alamannus), f. 253r
Lingua: Latino
Incipit: 
Ni te iampridem animadvertissem, Guilielme Palaeologe, ingenti animo principem et eundem sapientissimum
Explicit: 
quoniam omnia tua in te bona posita esse et collocata debes arbitrari, id unum concluserim: frustra laborem sumi qui nulli usui sit futurus. Vale.
Data attestata o attribuita: Ex Mediolano, VI Idus Septembres anno a natali Christiano MCCCCLXXII.
Luogo: Milano
Data normalizzata: 8-set-1472
Parole chiave / keywords: epistola consolatoria
etica
matrimonio
Regesto: 
F. invia un'epistola consolatoria a Guglielmo Paleologo, marchese di Monferrato, per la morte dell'amata moglie Elisabetta Sforza, essendo ben consapevole delle gioie coniugali. Rispetto agli appetiti carnali degli animali, nell'uomo interviene anche l'apporto della retta ragione. Certamente il Paleologo è stato privato di una grande gioia, dal momento che la moglie, ornata di modestia e bellezza, è morta sulla soglia della prima giovinezza. Del resto bisogna riflettere sulla debolezza della condizione umana e ricordare con Sofocle che noi esseri umani non siamo che vane ombre. L'anima deriva da Dio e a lui ritorna, mentre il corpo è solo una sede temporanea e la morte rappresenta la separazione della parte materiale da quella immateriale, di cui consta l'uomo. Ne consegue la necessità di accettare una legge della natura; d'altra parte, dati i meriti della defunta, non si può dubitare che ella goda ora della visione beatifica di Dio. Infine, la morte non è altro che assenza di percezione come un sonno, come insegna Platone. Dunque Guglielmo Paleologo non deve affatto dolersi, ma rallegrarsi piuttosto e trasmutare la sua afflizione in gioia, considerando la nobiltà della moglie, nata da Francesco Sforza e Bianca Maria Visconti, che ha unito tale illustre progenie al nome magnifico dei Paleologi e ha recato in sé tutte le più eccellenti virtù.
Autori e testi citati: Plato, Ap. (40 c-d)
Sophocles, Aj. (125-126)
Indice lessicale: animus
beatitudo
coniugalis
coniugium
consolatio
doleo
elegantia
frugalitas
imbecillitas
innocentia
interitus
laeticia
modestia
modestus
mors
necessitas
obitus
offensio
prudentia
pudicitia
pudor
ratio
sanctimonia
societas
solacium
sopnus
uxor
voluptas
vulnus
Indice onomastico-Persone: Sforza Elisabetta, marchesa del Monferrato 
Sforza Francesco I 
Visconti Bianca Maria 
Riferimenti bibliografici: Francesco Filelfo, Collected letters. Epistolarum libri XLVIII. Critical edition by Jeroen De Keyser, vol. III, Alessandria, Edizioni dell’Orso, 2016 (Hellenica, 54), pp. 1531-3.
Responsabile della scheda: Salvatore Costanza (2014-12-30)
Revisore della scheda: Chiara Kravina (2023-02-27)
Ultima modifica: 2-mar-2023
Creazione: 2-mar-2023
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