Si litterae meae perlatae serius ad te sunt, nulli mihi culpae ascripseris, sed tuarum potius tarditati

Tu interim vale, meque magnifico isti Aspalatinae urbis praefecto Nicolao Michaeli, quamdiligentissime commenda.

Dopo aver chiarito che il ritardo nella corrispondenza epistolare è da addebitare a Girolamo Genesio, F. si congratula con lui che abbia trovato una seconda città a Spalato sotto la protezione del governatore Niccolò Michele, esponente di una famiglia veneziana, alla quale F. è molto legato fin dagli anni del suo soggiorno a Costantinopoli. Vi aveva conosciuto, infatti, i fratelli Domenico e Giovanni Michele, il primo dei quali era stato il padrino di battesimo di suo figlio Gian Mario. F. è stato rallegrato dalle altre notizie scritte da Genesio, senza essere stato gratificato tuttavia dai suoi doni; del resto egli preferisce dare piuttosto che ricevere. Molto gradite sono state anche le notizie sul conflitto tra i Turchi ed il sultano Uzun Ḥasan, e della buona salute dell'illustre Pietro Posterula, un uomo di primo rango tra tutti i Lombardi e lo prega di raccomandarlo al governatore Niccolò Michele.