Lettera al card. Pietro Riario per sollecitare un beneficio

Dati opera: Epistolae collectae XXXVI 5
Dedicatario/Destinatario: Riario Pietro 
Fonti: Milano, Archivio Storico Civico e Biblioteca Trivulziana, 873, f. 425v
ed. Venetiis 1502 (G. Alamannus), f. 252v
Lingua: Latino
Incipit: 
Scio te, pater reverendissime, ea esse sapientia, ut liquido intelligas nihil esse apud me antiquius animi gratitudine
Explicit: 
Idque ut pro tua dignitate meaque expectatione effectum reddas, te etiam atque etiam obsecro atque obtestor. Vale.
Data attestata o attribuita: Ex Mediolano, XI Kal. Septembres MCCCCLXXII.
Luogo: Milano
Data normalizzata: 22-ago-1472
Parole chiave / keywords: epistola commendatizia
Regesto: 
F. sollecita al cardinal nepote Pietro Riario la concessione di un beneficio in suo favore e si professa come l'uomo più fervente nella gratitudine e più saldo nella riconoscenza verso i suoi benefattori. Anche per il Riario è utile che F. sia in buona salute e possa sempre glorificarne i meriti e riscattare il suo nome glorioso dall'oblio e renderlo immortale. Questo è il vantaggio più grande per i mortali e F. vuole vivere per venerare costantemente il card. Riario; si appella, pertanto, alla sua clemenza per vedersi riconosciuto il beneficio tanto atteso.
Indice lessicale: beneficentia
beneficium
benignitas
claementia
expectatio
immortalitas
oblivio
sapientia
Riferimenti bibliografici: Francesco Filelfo, Collected letters. Epistolarum libri XLVIII. Critical edition by Jeroen De Keyser, vol. III, Alessandria, Edizioni dell’Orso, 2016 (Hellenica, 54), pp. 1528-9.
Responsabile della scheda: Salvatore Costanza (2014-12-24)
Revisore della scheda: Chiara Kravina (2023-02-23)
Ultima modifica: 2-mar-2023
Creazione: 2-mar-2023
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