Lodovicus Donatus, Bergomensis episcopus, vir sane praestanti virtute praeditus idemque perhumanus

et splendidissimis equitibus auratis Lodovico Petroni et Benedicto Martinocio salutem plurimam verbis meis nunciato. Vale.

F. comunica a Francesco Accolti la recente visita di Ludovico Donà, vescovo di Bergamo, a Milano per adempiere un voto. Il Donà si è intrattenuto con familiarità e benevolenza con F. e ha parlato anche fra le altre cose dell'Accolti, che il Senato della Repubblica di Venezia si augura di avere come professore dello Studio di Padova, conoscendone i meriti culturali e di impegnarlo in affari della massima gravità. F. ritiene di fargli cosa gradita, riferendogli queste notizie e facendogli sapere che tutti i suoi amici stanno bene. Da parte sua F. aggiunge che è ora intento nella versione latina di Appiano, completata per la massima parte, dal momento che l'Aretino non prova diletto di nessuna lingua volgare. Non appena questa traduzione sarà completa, F. promette di procurargliela tempestivamente, ovunque egli si trovi. Infine, porge i suoi saluti a Ludovico Petroni e Benedetto Martinozzi.