Lettera a Federico da Montefeltro sull'assedio a Città di Castello ed il pericolo turco

Dati opera: Epistolae collectae, XLI 1
Dedicatario/Destinatario: Federico da Montefeltro 
Lingua: Latino
Incipit: 
Cum antea semper, dux Frederice, tum maxime hoc tempore gratulari te oportet egregiae tuae singularique virtuti
Explicit: 
si continenter ostenderis eum te esse, qui nullo sis illa nec consilio, nec opere iudicandus inferior. Vale.
Data attestata o attribuita: Ex Mediolano sexto Kal. Octobres anno a natali Christiano MCCCCLXXIIII.
Luogo: Milano
Data normalizzata: 26-set-1474
Parole chiave / keywords: storia
storia dell'Impero turco
Regesto: 
F. si congratula con Federico da Montefeltro per la nomina ricevuta da Papa Sisto IV di duca di Urbino e gonfaloniere della Chiesa ed è stato investito dal re Ferrante di Napoli del comando delle sue truppe. In tale qualità ha risolto la questione dell'assedio di Città di Castello, avviando le trattative di pace con Niccolò Vitelli. Ma la discordia in Italia a causa dei Tifernati ha distolto l'attenzione dal pericolo della massima gravità rappresentato dai Turchi, contro i quali bisogna prendere le armi. L'avanzata ottomana costituisce in questo momento la più grave minaccia per l'Italia, specie dopo la presa di Calcide d'Eubea, in cui il canale dell'Euripo era vitale per la navigazione della flotta veneziana, e l'assedio di Scutari con bombarde e dispiegamento di mezzi notevoli. I Turchi hanno la consuetudine di ritornare all'attacco ogni anno nel mese di agosto e certo ritenteranno l'impresa di prendere Scutari, che non hanno certo abbandonato per disperazione, come s'affannano a ripetere gli stolti. Una volta occupata Scutari, sicuramente si profila la minaccia per la Puglia le cui coste adriatiche sono prospicienti a quelle dell'Albania. E' una dimostrazione di totale cecità politica trascurare questa minaccia al cuore dell'Italia e non può esimersi dalle conseguenze Federico in quanto gonfalone della Chiesa e uomo di fiducia del re di Napoli. Si richiede, quindi, la concordia degli altri Stati italiani, i quali devono superare le discordie intestine e ritrovare l'unità di intenti nell'emergenza della lotta al Turco. Si richiede in special modo il contributo di Firenze, che abbonda di mezzi finanziari e di uomini e può facilmente aderire al progetto di Federico da Montefeltro e Milano, ove Galeazzo Maria Sforza è fra tutti i principi italiani il più incline a contrastare il nemico comune. Si aggiungano inoltre le forze della flotta di Genova, che può cooperare al progetto bellico. Se i Turchi, infatti, avanzano ancora nell'Epiro, in Macedonia e in Albania contro Durazzo, conformemente a quanto hanno già fatto in Tracia e nel Mar Nero, il pericolo per l'Italia e per tutta la Cristianità diventa estremamente grave. Federico deve, quindi, cogliere l'occasione di intraprendere l'impresa e coprirsi di gloria, una volta stabilita la concordia tra gli Stati italiani.
Autori e testi citati: Lucanus (I 125-126)
Indice lessicale: admonitio
ambitio
amicicia
barbarus
bellicus
bombarda
bonitas
calamitas
concordia
debacchor
deditio
desperatio
dignitas
dissensio
ecclesiasticus
formidolosus
fortuna
gloria
hostilis
industria
inimicicia
invidia
irritamentum
iusticia
laeticia
ludibrium
magnitudo
moderatio
oblivio
obsidio
pax
pecunia
periculum
pernicies
perniciosus
perseverantia
pervicacia
pontificalis
potestas
praefectus
praestantia
prudens
tempestas
vexillifer
victoria
virtus
Indice onomastico-Persone: Ferdinando I d'Aragona 
Anconetani 
Annibale 
Aristide 
Asdrubale 
Ateniesi 
Fiorentini 
Marco Livio Salinatore 
Romani 
Sforza Galeazzo Maria 
Sisto IV 
Temistocle 
Tifernati 
Turchi 
Veneti 
Vitelli Niccolò, condottiero 
Indice onomastico-Luoghi: Adriatico, mare 
Calcide 
Città di Castello, ant. Tifernum Tiberinum, Umbria 
Costantinopoli 
Ellesponto 
Epiro, regione della Grecia 
Eubea 
Euripo 
Fano 
Gallia 
Genova 
Italia 
Macedonia, regione della Grecia settentrionale 
Misa, fiume 
Piceno, regione 
Propontide, od. Mar di Marmara 
Puglia 
Scutari, Albania 
Senigallia 
Spoleto 
Todi 
Tracia 
Urbino 
Riferimenti bibliografici: Salvatore Costanza, Testimonianze epistolari sulla caduta dell'Eubea (1470): la posizione di Filelfo, alter Nestor, in PHILELFIANA. Nuove prospettive di ricerca sulla figura di Francesco Filelfo. Atti del seminario di studi (Macerata, 6-7 novembre 2013), a cura di Silvia Fiaschi, Firenze, Olschki, 2015 (Istituto nazionale di studi sul Rinascimento. Quaderni di «Rinascimento», 51), pp. 25-46.
Francesco Filelfo, Collected letters. Epistolarum libri XLVIII. Critical edition by Jeroen De Keyser, vol. IV, Alessandria, Edizioni dell’Orso, 2016 (Hellenica, 54), pp. 1687-1693.
Responsabile della scheda: Salvatore Costanza (2015-06-30)
Revisore della scheda: Giorgia Paparelli (2023-05-26)
Ultima modifica: 2-mar-2023
Creazione: 2-mar-2023
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