Lettera al card. Francesco Piccolomini Todeschini sul suo rifugio a Siena durante la pestilenza

Dati opera: Epistolae collectae XLV 29
Dedicatario/Destinatario: Piccolomini Todeschini Francesco, cardinale 
Lingua: Latino
Incipit: 
Iudicavi te semper, pater reverendissime, sollertem quendam et prudentissimum cardinalem; quod cum aliis in rebus
Explicit: 
Caeterum tuum fuerit omnia de me tibi recipere, quae me praestare posse credideris. Vale.
Data attestata o attribuita: Ex Mediolano, VII Kalendas Augustas MCCCCLXXVI.
Luogo: Milano
Data normalizzata: 26-lug-1476
Parole chiave / keywords: curia romana
medicina
pestilenza
Regesto: 
F. si congratula con la prudenza del card. Francesco Piccolomini il quale al tempo della pestilenza si è rifugiato nella campagna senese immune dal contagio, tornando nella sua patria che eccelle in Toscana per ricchezza di fonti. Pertanto i bagni frequenti spiegano la mancata diffusione della peste. Inoltre i Senesi non hanno rivali in tutta Italia per facondia di parola ed acutezza d'ingegno. E per bellezza sono i migliori in tutta la Toscana. Questo è superfluo dirlo al card. Piccolomini, che eccelle per ogni virtù e non ha nulla in comune con il popolo rozzo e incolto. Per il resto si rimette alla sua munificenza per qualunque beneficio egli intenda prodigargli.
Indice lessicale: acrimonia
aegrotatio
alacritas
amplitudo
benignitas
desydero
morbus
pestilentia
saluber
suspicio
Indice onomastico-Luoghi: Etruria 
Italia 
Siena 
Riferimenti bibliografici: Francesco Filelfo, Collected letters. Epistolarum libri XLVIII. Critical edition by Jeroen De Keyser, vol. IV, Alessandria, Edizioni dell’Orso, 2016 (Hellenica, 54), p. 1835.
Responsabile della scheda: Salvatore Costanza (2015-05-29)
Revisore della scheda: Chiara Kravina (2023-02-22)
Ultima modifica: 28-feb-2023
Creazione: 28-feb-2023
item.fulltext: With Fulltext
item.grantfulltext: open