Ulyssen illum Graecorum prudentissimum Homerus refert, cum in Sirenum loca incidisset

tu, siquid est apud vos novi, scribe etiam nobis. Vale.

F. sollecita l'amico Demetrio Castreno, il quale si trova ad Urbino presso Federico III di Montefeltro, a rispondere alle diverse lettere che gli ha inviato e lo invita ad interrompere il suo ostinato silenzio. Inoltre espone al dotto bizantino le occupazioni ideali del saggio, il quale si deve conformare al modello di Ulisse di fronte alle lusinghe delle sirene e può essere utile anche nel turbinio degli impegni bellici. Anche se Demetro non imiterà Socrate elogiato per il suo valore bellico nel Simposio di Platone prendendo le armi, sarà ugualmente utile al suo signore con il valore della sua dottrina e della sua eloquenza, impersonando idealmente l'impegno civile che F. addita al sapiens. Infine è ricordato un lieto evento alla Corte milanese, come la nascita di Giangaleazzo (1469-1494) da Galeazzo Maria (1444-1476) allora regnante.

L'agg. prudentissimum nell'incipit è correzione del tradito prudentissimus evidentemente erroneo trasmesso dal Triv. 873.