Quo pristinam amiciciam nostram diuturniore silentio perinde atque dormitantem litterarum vicissitudine

vale. Et ingenuos optimaeque indolis tuos liberos verbis meis salvere iube tuique reddito quamsimillimos.

Dopo un periodo di pausa ed interruzione dei rapporti, F. si rallegra vivamente della rinnovata amicizia mostrata dal destinatario, il quale gli ha recato una visita molto gradita durante la sua recente sosta a Bologna. F. ha molto apprezzato il suo gesto di ossequio e lo invita a mantenere viva la loro amicizia grazie al mutuo scambio epistolare. In ultimo invia saluti per i figli di Marescotti.