Litterae tuae, pater claementissime, fuerunt huic praestantissimo principi (quantum potui liquido animadvertere) egregii cuiusdam muneris loco

deinde Romam ad summum pontificem et non minus ad te, o et praesidium et dulce decus meum, rediturus cum penatibus et magnis diis. Vale.

F. al ritorno a Milano scrive per congratularsi della splendida accoglienza riservatagli a Roma dal card. Francesco Gonzaga, il quale tra tutti i membri del Sacro Collegio è stato il più liberale e munifico nei suoi riguardi. Le sue parole hanno avuto inoltre notevole peso presso il Papa Sisto IV, in virtù della sua autorità e del favore di cui gode. Le lettere del card. Gonzaga hanno sortito un effetto oltremodo positivo anche presso il signore di Milano, Galeazzo Maria Sforza, il quale è pronto ad esaudire le sue richieste ed ha apprezzato molto il suo intervento e vorrebbe ottenere un'incoronazione. Malgrado tutto, F. sente di essere perfettamente in buona salute e con la vigoria fisica di un giovane.