Lettera a Bianca Maria d'Este d'elogio con supplica per Giovanni Antonio Aquilano

Dati opera: Epistolae collectae, XXXI 65
Dedicatario/Destinatario: Este Bianca Maria d' 
Lingua: Latino
Incipit: 
Debueram ego iampridem tibi, Blanca Maria, aliquid pro mea consuetudine scribere
Explicit: 
quod ut facias, tanto studio abs te peto atque contendo, ut maiore possim aliud nihil. Vale.
Data attestata o attribuita: Ex Mediolano III Nonas Maias Anno a Natali christiano MCCCCLXX.
Luogo: Milano
Data normalizzata: 5-mag-1470
Parole chiave / keywords: copisti
epistola commendatizia
Regesto: 
F. scrive alla duchessa Bianca Maria d'Este, saldando un debito di riconoscenza per mantenere la mutua corrispondenza e congratularsi con lei per il suo matrimonio, ma ha esitato fino a questo momento per poterle offrire un dono nuziale, memore sempre della sua liberalità. L'amore è infatti un principio creatore dell'universo ipostatizzato dalle antiche cosmogonie in Phanes, apparso dopo il Caos ai primordi della creazione. Senza l'amore infatti è impossibile la convivenza sociale e il perpetuarsi di qualsiasi ente. D'altra parte l'amore della gloria ha infiammato i popoli antichi, in primo luogo i Romani. Dunque F. non può offrire altro a Bianca Maria come dono, se non di eternarla presso i posteri e celebrarne i meriti. Viceversa la smania per il potere e l'amore per le ricchezze sono fallaci, come mostrano rispettivamente gli esempi antichi dello spartano Licurgo e di Biante di Priene, i quali incarnarono al contrario la predilezione per la giustizia. Allo stesso modo sono da condannare le discordie che hanno portato alla rovina Antioco III Magno. Del resto solo la virtù ci appartiene interamente e non può essere sottratta da altri. Quindi coglie l'occasione per rivolgere una supplica in favore dello scriba ducale Giovanni Antonio Aquilano, affinché gli sia risparmiata la vita e sia graziato dalla condanna a morte che incombe su di lui. F. per l'osservanza verso di lei e verso suo fratello Borso, prega Bianca Maria d'intercedere dunque presso il marito Galeotto di Mirandola e di fargli ottenere clemenza in favore dello sventurato Giovanni Antonio Aquilano.
Indice lessicale: acerbitas
amor
amplitudo
beneficentia
beneficium
chaos
discordia
donum
falsitas
familiaritas
fides
flama
fortuna
immanitas
immortalis
iniustus
ira
matrimonium
munusculum
mutabilitas
observantia
poeta
posteritas
potentatus
probitas
splendor
vindicta
virtus
Indice onomastico-Persone: Antioco III Magno, re seleucide 
Aquilano Giovanni Antonio 
Biante di Priene 
Carilao, nipote di Licurgo 
Este Borso d' 
Licurgo 
Phanes 
Pico della Mirandola Galeotto 
Indice onomastico-Luoghi: Ellesponto 
Etolia, regione della Grecia 
Macedonia, regione della Grecia settentrionale 
Roma 
Tracia 
Riferimenti bibliografici: Francesco Filelfo, Collected letters. Epistolarum libri XLVIII. Critical edition by Jeroen De Keyser, vol. III, Alessandria, Edizioni dell’Orso, 2016 (Hellenica, 54), pp. 1371-1373.
Responsabile della scheda: Salvatore Costanza (2015-02-17)
Revisore della scheda: Giorgia Paparelli (2023-05-17)
Ultima modifica: 23-feb-2023
Creazione: 23-feb-2023
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