Meam in omnis Senenses benivolentiam nosti, in te vero semper praecipuam singularemque extitisse debet esse tibi clarius luce

Itaque longe vobis et sapientius et tutius consuletis, si in portum, dum adhuc licet, remigabitis. Vale.

F. professa i suoi buoni rapporti con tutti i Senesi in generale e con Benedetto Martinozzi e gli scrive per raccomandargli maggiore prudenza, specie in questo periodo travagliato e ad evitare di spingere il loro Stato alla rovina con una politica azzardata e sconsiderata, dominata dal disprezzo dei pericoli esterni con disdegno in base ad un'asserita superiorità. Questi sono i consigli che F. sente di dare in amicizia.