Cum existimarem vos usqueadeo deliciis et voluptariae vitae deditos, ut aliud quicquam

Quod reliquum est, ut me nostro praestantissimo principi quandiligentissime commendetis, vos etiam atque etiam rogo.

F. invita gli amici medici Ambrogio Griffi e Lazzaro Tedaldi da Piacenza, legati ai piaceri della vita ed agli affari della terra, a considerare anche i fatti del cielo, ammonendoli sulla reiterata apparizione di una cometa, che è sorta al levare del sole, tramontando solo a mezzogiorno con una lunga coda volta a occidente. L'interpretazione di F., inviata anche al Papa Sisto IV nella forma di un componimento in versi, è relativa alla minaccia del Turco, di cui predice una recrudescenza. Chiede dunque il parere dei dotti amici, i quali pure hanno studiato l'astrologia e infine invia, tramite loro, i suoi rispetti al comune principe e signore.