Non absurde Timotheum musicum illum tradunt duplicatum ab iis pretium petere solitum

ut intelligamus Sabellam familiam et nobilitate et religione et perfecta absolutaque virtute in universa Italia in primis illustrem atque praeclaram esse. Vale.

F. torna ad affrontare con Alberto Parisi una questione lessicografica dibattuta, soffermandosi sull'esatta identificazione dei 'lupi' e di altre specie di pesci menzionate nell'enciclopedia pliniana (nat. IX) e fonda il suo ragionamento sull'analogia ed il confronto paretimologico del latino con il greco dorico, sulla base di una supposta dipendenza da questo dialetto, adducendo inoltre utili confronti con l'esperienza personale e l'ittiologia contemporanea relativa al Po e al Tevere. In tal modo ribadisce l'identificazione di 'atili' con gli storioni. Inoltre espone nuovi problemi concernenti l'esatta dizione della parola 'archivium', per cui difende il quadrisillabismo contro un'errata voce trisillabica 'archivum' e si dilunga poi sull'etimologia dell'etnonimo 'Sabini', attingendo alle fonti latine (Virgilio, Silio Italico). Elabora così la derivazione dal gr. 'sebas', 'venerazione', rinviando alla sfera della pietà religiosa, di cui è un esponente insigne il re Numa Pompilio appartenente appunto a tale popolo, dal quale fa discendere la famiglia del protonotaro apostolico Giovan Battista Sabelli, a sua volta illustre per devozione.