Redditi mihi sunt surculi, et hi quidem in tempore. Fecisti autem ut de decet

qui, cum de Gaio Iulio Caesare mentionem faciunt, eum semper 'divum', imo 'deum' vocant, hoc est θεόν ('theon').

A partire da un problema lessicografico riguardante l'aspirazione dei lessemi greci inizianti per er-, F. si profonde in vari esempi, istituendo una casistica ragionata e tratta in modo dettagliato del nome 'heros', citando in traduzione il noto passo del 'Cratilo' di Platone che riporta la definizione del termine greco e una paretimologia che lo collega a 'eros', con psilosi e deaspirazione iniziale. Gli eroi sarebbero nati da un dio innamorato di una mortale o, viceversa, da un mortale innamorato di una dea. La spiegazione platonica è certamente aberrante rispetto alle nozioni dell'etimologia moderna che F. dichiara di accettare ed approvare totalmente, al pari di altre etimologie esposte nel medesimo dialogo platonico.