Quod nullas acceperim litteras tuas nec de te aliquid audierim, posteaquam ex Tuscia rediens unde fuimus

Vale, et splendidissimis equitibus auratis Lodovico Cazalupo et Galeacio Marescopto salutem dicito plurimam verbis meis.

F. sollecita una risposta alle sue precedenti missive ad Alberto Parisi, di cui lamenta il silenzio negli ultimi tempi, ben conoscendone l'affetto sincero; manifesta inoltre la sua sorpresa per il mancato conferimento del cardinalato a Giovan Battista Sabelli, governatore di Bologna, che ritiene però fuori questione per il futuro prossimo. Infine invia saluti ad amici comuni, Ludovico Caccialupi e Galeazzo Marescotti.

Riguardo a Giovan Battista Sabelli, legato pontificio a Bologna dal 1468 al 1470 e alla sua attesa nomina cardinalizia, si deve ricordare che egli sarà creato sì cardinale da Paolo II nel 1471, ma 'in pectore' per l'opposizione intorno al suo nome, inviso al re di Francia e al card. Latino Orsini e, senza poter partecipare al conclave di quell'anno, riceverà la berretta come cardinale diacono da Sisto IV nel 1480.