Philippus ille, qui mihi reddidit tuas litteras, aliud tuo nomine praeter salutem

Vale etiam tu et, cum tempestivum fuerit, plantas ne obliviscere.

F. informa l'amico di ciò che ha fatto per procurarsi il codice delle Orazioni di Lisia che il Parisi gli aveva chiesto: F. le ha date da leggere ad un parente di Cicco Simonetta che le ha portate a Piacenza, ma ha promesso di restituirle al più presto. F. comunica all'amico che sta allestendo un codice in cui raccoglierà il suo epistolario e inoltre che ha già scritto nove dei dieci libri del volume di epigrammi 'De iocis et seriis': quando sarà terminato conterrà circa diecimila versi. F. prega il Parisi di non dimenticarsi di mandargli le piante che gli ha promesso quando la stagione sarà adatta e, infine, gli chiede di salutare il loro comune amico Luchino Trotti.