Bornii Salae obitum, quem ternis litteris mihi significasti, tuli equidem

Nam ad proximum sextum Idus Octobres hinc solvam, ad vos navigaturus. Vale.

F. risponde ad Alberto Parisi, il quale gli ha comunicato la morte del comune amico Bornio da Sala, un giurista bolognese, deprecando gravemente il lutto che segna una perdita non solo nella cerchia dei conoscenti e di quanti lo hanno apprezzato, ma anche per la sua città orbata di un uomo di provata virtù e di somma dottrina nelle scienze giuridiche. La lettera assume, quindi, il tono di una 'consolatio' e dopo gli elogi morali e civili del defunto, segue l'assunto che bisogna piuttosto rallegrarsi perché un uomo buono ha ricevuto ora il premio per i suoi altissimi meriti e gode del gaudio degli eletti, a fronte delle terribili vicissitudini dell'esistenza umana, specie in un momento così turbolento e drammatico.