Quam vobis sit opus eo viro, qui Graecas disciplinas perpulchre calleat, ex tuis verbis, cum nuper istac Mediolanum petiturus iter facerem

Quare nunc brevior tecum sum, quoniam biduum saltem Florentiae sim acturus. Vale, una cum amicis communibus.

F. invia ad Alamanno Rinuccini una commendatizia in favore del dotto bizantino Demetrio Calcondila, latore della presente lettera, il quale è in procinto di recarsi dal Papa, affinché intervenga in suo favore con tutti i suoi mezzi. Egli è la persona giusta, ricercata per la sua eccellenza nelle lettere greche, di cui i Fiorentini hanno ora bisogno, come F. ha dedotto dalle parole del Rinuccini, il quale non deve lasciarsi sfuggire questa buona occasione. Da parte sua F. ha intenzione di recarsi a Roma in settembre e di fermarsi a Firenze per due giorni, pertanto è ora parco di parole, in attesa di rivedere Rinuccini con gli altri amici fiorentini.

Cfr. ep. XLII 24 per un'altra commendatizia in favore del medesimo destinatario indirizzata a Donato Acciaiuoli.