Lettera a Zaccaria Barbaro per riavere i libri prestati al padre di lui Francesco e raccomandargli Alfonso d'Atene

Dati opera: Epistolae collectae XXXVII 30
Dedicatario/Destinatario: Barbaro Zaccaria 
Fonti: Milano, Archivio Storico Civico e Biblioteca Trivulziana, 873, f. 446v
ed. Venetiis 1502 (G. Alamannus), f. 265v
Lingua: Latino
Incipit: 
Quanta mihi semper fuerit cum patre tuo, viro sapientissimo et optimo, familiaritas atque amicicia, existimo te non latere
Explicit: 
Mihi certe facies rem gratissimam, si in hunc istum adolescentem humanum te et officiosum praestiteris. Vale.
Data attestata o attribuita: Ex Mediolano, VIIII Kal. Augustas MCCCCLXXIII.
Luogo: Milano
Data normalizzata: 24-lug-1473
Parole chiave / keywords: amicizia
autobiografia
epistola commendatizia
paremiografia
scambi di libri
Regesto: 
F. ricorda in primo luogo a Zaccaria Barbaro il legame di amicizia che lo legava al padre di lui, Francesco, del quale tesse l'elogio, sperando che egli ne abbia ereditato le qualità morali eccellenti, insieme con i beni materiali. L'amicizia, infatti, va lodata come la qualità più alta della vita civile e sociale e, come afferma il proverbio, tutti i beni degli amici sono comuni. F. si premura, quindi, di far sapere a Zaccaria che, a proprio titolo di amicizia, il padre Francesco ha tenuto con sé e ha usato per tutta la vita alcuni codici greci di sua proprietà, che egli ora reclama, chiedendone la restituzione. Se Zaccaria ignora i titoli di tali codici di F., glieli farà sapere per esteso, sebbene abbia già indicato i manoscritti di sua proprietà allo zio Ermolao Barbaro, arcivescovo di Verona, il quale al tempo della legazione in Francia gli aveva già promesso solennemente che gli avrebbe fatto restituire tali libri. Ha fatto interessare a tal fine Antonio Beccaria e Febo Capella. Ormai compiuti 75 anni d'età, F. si prepara a fare ordine e raccogliere le sue cose, e non avendo beni da lasciare ai suoi figli, ritiene opportuno testare loro lettere e libri. Pertanto lo prega vivamente di fargli riavere i suoi libri. Infine F. raccomanda a Zaccaria Barbaro un giovane dell'Ordine dei Predicatori, Alfonso, proveniente da Atene, ora oppressa dal giogo turco. Il giovane è costretto a mendicare per riscattare i suoi familiari dal carcere. Pertanto, F. si augura che Z. Barbaro riceva benevolmente quest'ateniese e lo favorisca in ogni modo possibile.
Indice lessicale: amicicia
argumentum
civilis
codex
cunctatio
dignitas
divitiae
familiaritas
haereditarius
haereditas
honestas
humanus
legatio
officium
sarcinula
Indice onomastico-Persone: Alfonso d'Atene 
Barbaro Francesco 
Barbaro Ermolao 
Beccaria Antonio 
Capella Febo 
Turchi 
Indice onomastico-Luoghi: Atene 
Francia 
Venezia 
Riferimenti bibliografici: Aristide Calderini, Ricerche intorno alla biblioteca e alla cultura greca di Francesco Filelfo, «Studi Italiani di Filologia Classica», 20 (1913), pp. 204-424: 226 e nota 2. (link)
Francesco Filelfo, Collected letters. Epistolarum libri XLVIII. Critical edition by Jeroen De Keyser, vol. III, Alessandria, Edizioni dell’Orso, 2016 (Hellenica, 54), pp. 1591-2.
Responsabile della scheda: Salvatore Costanza (2015-02-17)
Revisore della scheda: Chiara Kravina (2023-03-03)
Ultima modifica: 5-feb-2023
Creazione: 5-feb-2023
item.fulltext: With Fulltext
item.grantfulltext: open