Epigramma a Lorenzo Vitelli in suo supporto

Dati opera: De iocis et seriis, I 43
Dedicatario/Destinatario: Vitelli Lorenzo 
Fonti: Cesena, Biblioteca Malatestiana, S.XXIII.4, ff. 12v-13r
Como, Biblioteca Comunale, 2.1.24
Piacenza, Biblioteca Comunale Passerini-Landi, 131
Lingua: Latino
Incipit: 
Collige te, fortemque gerens concere noli
Explicit: 
quo tibi patrono, quis nocuisse queat?
Parole chiave / keywords: amicizia
etica
Regesto: 
F. scrive al poeta Lorenzo Vitelli affinché non si scoraggi per la sua cattiva sorte, ma la affronti con virtù; a dimostrazione del suo enunciato, il Tolentinate ricorda che anche i venti più temibili si placano, e che anche le tigri ed i leoni possono essere ammansiti. Dio stesso è consapevole della rettitudine della sua causa e con tale protettore, nessuno potrebbe nuocere al Vitelli.
Autori e testi citati: Horatius, ars (393)
Lucretius (VI 725)
Ovidius, met. (I 65)
Indice lessicale: Deus
fluctus
Hadriacus
leo
probitas
tigris
virtus
Indice onomastico-Persone: Borea 
Zefiro 
Note: 
L'epigramma, insieme a Ioc. II 46, costituisce una delle sporadiche testimonianze esistenti sui rapporti fra F. e l'intellettuale Lorenzo Vitelli.

Metro: distici elegiaci; 10 versi.
Riferimenti bibliografici: Il De iocis et seriis di Francesco Filelfo: libri I-IV, a cura di Martina Saraceni, Tesi di perfezionamento in Civiltà del Rinascimento, relatore: Mariarosa Cortesi, supervisore: Luca D’Onghia, Scuola Normale Superiore, a.a. 2018-2019, p. 131. (link)
Responsabile della scheda: Martina Saraceni (2020-09-11)
Revisore della scheda: Giorgia Paparelli (2023-04-30)
Ultima modifica: 22-gen-2023
Creazione: 22-gen-2023
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