Lettera a Niccolò Della Luna su un gruppo di versi a lui spediti da Filelfo

Dati opera: Epistolae collectae II 36
Dedicatario/Destinatario: Della Luna Niccolò 
Lingua: Latino
Greco Antico
Incipit: 
Invidiam quodam in disticho scribit Aristoteles esse rem quandam pessimam
Explicit: 
in Graecorum vetere illo pervulgatoque proverbio τὸ εἱμαρμένον ἥξει. Vale
Data attestata o attribuita: Ex Florentia, XVI Kal. Maias MCCCCXXXIII.
Luogo: Firenze
Data normalizzata: 16-apr-1433
Parole chiave / keywords: antiquaria
autobiografia
Regesto: 
Niccolò aveva scritto a F. che i versi da quest'ultimo a lui procurati avevano creato molta invidia. F. ammonisce l'amico a non badare all'invidia dei malevoli, pensando piuttosto a perseverare personalmente nella virtù. Quanto ai consigli ricevuti da Niccolò (qui non meglio determinati), F. risponde che ha già avuto pareri simili da altri amici.
Autori e testi citati: Aristoteles
Indice lessicale: invidia
εἱμαρμένον
Riferimenti bibliografici: Francesco Filelfo, Collected letters. Epistolarum libri XLVIII. Critical edition by Jeroen De Keyser, vol. I, Alessandria, Edizioni dell’Orso, 2016 (Hellenica, 54), p. 146.
Responsabile della scheda: Filippo Bognini (2014-09-15)
Revisore della scheda: Chiara Kravina (2023-03-01)
Ultima modifica: 21-gen-2023
Creazione: 21-gen-2023
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