Lectitavi iterum atque iterum perpolitam epistolam tuam

Sunt enim ex constituto cum Bononiam, tum Florentiam petituri. Vale.

F. ha appreso dalla lettera dell'Orsini del suo soggiorno presso il cardinale Ludovico Trevisan ed è felice di sapere che i Veneziani nutrono buone speranze di recuperare il Peloponneso e di scacciare i Turchi da tutti i loro territori. È inoltre al corrente dei preparativi bellici che si stanno facendo a tale scopo, in particolare riguardo all'allestimento della flotta e comunica di aver scritto una lunga lettera al doge Ludovico Foscarini circa la necessità della guerra contro i Turchi; inoltre, si dice convinto che il Senato veneziano adotterà tutte le misure necessarie. Tuttavia, esorta a non abbassare la guardia e a non farsi scrupoli quando si tratta di sconfiggere un nemico così pericoloso, come dice anche il poeta Virgilio. Infine, F. esorta l'Orsini affinché, non appena l'amico Iacopo Antonio Marcello gli avrà restituito la 'Sforziade', la rimandi a lui al più presto possibile poiché l'opera gli è stata richiesta sia da Bologna che da Firenze.