Epigramma a Gaspare da Vimercate con la favola dell'asino

Dati opera: De iocis et seriis, I 10
Dedicatario/Destinatario: Vimercati Gaspare 
Fonti: Cesena, Biblioteca Malatestiana, S.XXIII.4, ff. 4r-5r
Como, Biblioteca Comunale, 2.1.24
Piacenza, Biblioteca Comunale Passerini-Landi, 131
Lingua: Latino
Incipit: 
Tempus erat brumae, glacies pendebat ab alto
Explicit: 
Gaspar, et amissum vana cupido petat.
Parole chiave / keywords: petizione
sollecitazione
Regesto: 
F. compone per Gaspare da Vimercate un carme favolistico, che ha per protagonista un asino, il quale, convinto dell'inutilità della propria coda, decide di strapparla via a morsi, per poi pentirsene all'arrivo delle mosche. Il carme si chiude con una sentenza finale, per lamentare la poca considerazione riservata dal conte al poeta.
Indice lessicale: asellus
auricula
cauda
musca
vulva
Indice onomastico-Persone: Mida 
Vimercati Gaspare 
Note: 
Il testo si sviluppa a partire da un detto popolare, attestato nel Vocabolario della Crusca (4° ed., vol. 1, p. 286): “L’asino, o l'asinino ec. non conosce la coda, se non quando e' non l'ha, vale Non conoscere il bene, se non quando l'uomo n'è privo”.
Il Tolentinate compone per il conte anche un'altra versificazione favolistica in Ioc. V 40 (vd.), forse in risposta ai giusti del suo corrispondente e protettore.

Metro: distici elegiaci; 26 versi.
Riferimenti bibliografici: Il De iocis et seriis di Francesco Filelfo: libri I-IV, a cura di Martina Saraceni, Tesi di perfezionamento in Civiltà del Rinascimento, relatore: Mariarosa Cortesi, supervisore: Luca D’Onghia, Scuola Normale Superiore, a.a. 2018-2019, pp. 117-118. (link)
Responsabile della scheda: Martina Saraceni (2020-09-07)
Revisore della scheda: Giorgia Paparelli (2023-04-30)
Ultima modifica: 21-gen-2023
Creazione: 21-gen-2023
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