Epigramma a Galeazzo Maria Sforza sul rapporto imitativo fra ars e natura
Authors: Filelfo Francesco
Opera: De iocis et seriis, III 29
Source: Cesena, Biblioteca Malatestiana, S.XXIII.4, ff. 72r-73v
Como, Biblioteca Comunale, 2.1.24
Milano, Biblioteca Ambrosiana, G 93 inf
Piacenza, Biblioteca Comunale Passerini-Landi, 131
Como, Biblioteca Comunale, 2.1.24
Milano, Biblioteca Ambrosiana, G 93 inf
Piacenza, Biblioteca Comunale Passerini-Landi, 131
Language: Latino
Incipit:
Arte nihil melius rerum natura creatrix
Explicit:
quem longaeva dies det cecinisse mihi.
Keywords: didattica
filosofia
filosofia
Regesto:
Il lungo epigramma si apre illustrando il rapporto di imitazione intercorrente fra ars e natura; F. sostiene la superiorità della prima sulla seconda, esponendo alcuni esempio delle capacità perfezionatrici delle arti sulle qualità fornite in primo luogo dalla natura: il medico, il condottiero e lo stesso satyrus (alludendo verosimilmente a sé stesso), solo dopo aver perfezionato le loro doti naturali sono in grado di assolvere alle rispettive professioni. Procedendo per analogia, F. racconta gli espedienti con cui ha tentato di ammansire il cavallo concessogli dal giovane principe, un animale a lui donato da Siena, ma restìo ad essere domato. Certo l'ars e l'educazione, asserisce l'autore, produrranno tanti più effetti se applicati alle creature dotate di intelletto, rievocando l'immagine stoica dei semi di virtù, naturalmente presenti negli esseri umani, ma che solo grazie all'educazione (doctrina) possono crescere e svilupparsi. Segue l'elenco dei modelli educativi presenti a Galeazzo Maria : i genitori, che gli hanno garantito qualità personali semi divine, ed i maestri. Il carme si chiude con l'auspicio che il principe non deluda le grandi aspettative nutrite nei suoi confronti e che F. possa a lungo cantarne i meriti.
Authors and cited texts: Aristoteles, Ph. (194A)
Cicero, Tusc. (III 1, 17)
Lucretius (I 629; II 1117)
Cicero, Tusc. (III 1, 17)
Lucretius (I 629; II 1117)
Lexicon index: aqua
ars
blandicia
calcar
cano
cybo
decus
Deus
doctrina
dux
echinus
equus
erudio
humanus
imitor
ingenium
lepus
medicus
mens
mordeo
natura
perdix
ratio
rhombus
saemen
satus
satyrus
seges
sonipes
usus
virtus
ars
blandicia
calcar
cano
cybo
decus
Deus
doctrina
dux
echinus
equus
erudio
humanus
imitor
ingenium
lepus
medicus
mens
mordeo
natura
perdix
ratio
rhombus
saemen
satus
satyrus
seges
sonipes
usus
virtus
Onomastic-Persons Index: Chirone
Cicerone Marco Tullio
Cillaro
Fenice
Virgilio Marone Publio
Marte
Minerva
Platone
Cicerone Marco Tullio
Cillaro
Fenice
Virgilio Marone Publio
Marte
Minerva
Platone
Note:
Il carme è legato ad un più ampio ciclo di epigrammi composti dall'autore per ottenere in dono un nuovo cavallo (I 8, 9, 16, 76; II 62); in particolare risulta successivo a Ioc. I 76, nel quale l'autore domandava a Galeazzo Maria proprio il destriero giuntogli da Siena.
Il principio che l'arte imiti la natura è aristotelico (Arist. Phys. 194A), ma lo Stagirita, come noto, attribuiva, tra le due, il primato alla physis; in questo lungo testo epigrammatico dunque operano una o più fonti diverse, ancora non identificate.
Metro: distici elegiaci; 60 versi.
Il principio che l'arte imiti la natura è aristotelico (Arist. Phys. 194A), ma lo Stagirita, come noto, attribuiva, tra le due, il primato alla physis; in questo lungo testo epigrammatico dunque operano una o più fonti diverse, ancora non identificate.
Metro: distici elegiaci; 60 versi.
Bibliography Citation: Il De iocis et seriis di Francesco Filelfo: libri I-IV, a cura di Martina Saraceni, Tesi di perfezionamento in Civiltà del Rinascimento, relatore: Mariarosa Cortesi, supervisore: Luca D’Onghia, Scuola Normale Superiore, a.a. 2018-2019, pp. 250-251, 281-282. (link)
Responsible: Martina Saraceni (2020-09-03)
Reviewer: Giorgia Paparelli (2023-04-30)
Last edit: 21-Jan-2023
Creation: 21-Jan-2023
License:
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Appears in Collections: 03. Philelfiana Re.Phi.Lex. - Repertorium Philelfianum Lexicographicum