Pridie Nonas Iulias cum Mediolanum revertissem, inveni domum lugubrem ob recentem obitum unius filii mei, Caesaris Euphrasii nomine.

Praeterea mihi feceris rem pergratam, si aliquas Graecas arundines ad me dederis. Vale.

F. annuncia a Marco Aurelio il lutto che l'ha colpito, come ha scoperto al ritorno a casa a Milano il 6 luglio, vale a dire la morte dei suoi adorati figlioletti Cesare Eufrasio e, in seguito, Federico di sette anni, il quale eccelleva per indole e doti, in modo da rappresentare la felicità dei genitori, ai quali è mancato in età così prematura e in modo del tutto inaspettato. Difatti, senza alcun segno premonitore, il piccolo è venuto a mancare nel giro di tre ore. Per il resto F. si trasferirà a Roma in settembre e chiede all'amico di inviargli alcuni scritti in greco.