Lettera a Marco Aurelio sui comuni lutti familiari e di ringraziamento per gli scritti greci inviatigli

Dati opera: Epistolae collectae XLII 28
Dedicatario/Destinatario: Aurelio Marco 
Lingua: Latino
Incipit: 
Non luctum augere luctu, sed illi potius aliquo laeticiae mederi genere oportuerat, Marce Aureli.
Explicit: 
Nam suavissimae litterae tuae acerbitatem omnem extrudunt ex animo meo. Vale.
Data attestata o attribuita: Ex Mediolano, XVI Kal. Octobres MCCCCLXXV.
Luogo: Milano
Data normalizzata: 16-set-1475
Parole chiave / keywords: autobiografia
circoli culturali
epistola consolatoria
Regesto: 
F. scrive all'amico Marco Aurelio, il quale ha perduto il figlio Paolo, morto dopo due giorni di agonia, esprimendogli la convinzione che bisogna consolarsi a vicenda nella comune sciagura, dal momento che a sua volta egli ha perduto due figli ancora bambini, Cesare Eufrasio e Federico Francesco, dopo aver subito l'anno precedente la scomparsa del figlioletto Celestino appena al terzo giorno di vita. F. ha usato gli stessi rimedi per consolarsi che raccomanda abitualmente agli altri e si comporta in modo da non essere accusato dagli altri di debolezza e leggerezza. E lo prega di fare altrettanto. Per il resto lo ringrazia degli scritti greci inviatigli; le sue lettere hanno alleviato tutte le pene di F.
Indice lessicale: acerbitas
consolatio
levitas
luctus
mollicia
remedium
Indice onomastico-Persone: Aurelio Paolo 
Filelfo Celestino 
Filelfo Cesare Eufrasio 
Filelfo Federico Francesco 
Riferimenti bibliografici: Francesco Filelfo, Collected letters. Epistolarum libri XLVIII. Critical edition by Jeroen De Keyser, vol. IV, Alessandria, Edizioni dell’Orso, 2016 (Hellenica, 54), p. 1743.
Responsabile della scheda: Salvatore Costanza (2015-05-07)
Revisore della scheda: Chiara Kravina (2023-02-22)
Ultima modifica: 20-gen-2023
Creazione: 20-gen-2023
item.fulltext: With Fulltext
item.grantfulltext: open