Plutarchus, Regum et imperatorum apophthegmata (ff. 1r-70v), Apophthegmata Laconica (ff. 71r-140r), senza conclusione (Il testo si interrompe all’ultima riga del f. 139v, ultimo del fasc., con Plut. 242B11; poche parole immediatamente seguenti, πενιχρὰ ἐρωτηθεῖσα τίνα δίδωσι τῷ γαμοῦντι προῖκα, sono state aggiunte da mano più tarda al f. 140r: è perciò difficile dire con sicurezza se il testo sia rimasto incompleto all'atto della trascrizione o se invece non sia caduto un fascicolo col finale del trattato); al f. 144v estratti dagli Apophthegmata Laconica).

212 × 158 = 18 [137] 57 × 15 | 5 [75] 6 | 5 | 51, rr. 20 / ll. 20 (f. 81r)

varie postille della stessa mano responsabile di alcuni estratti plutarchei riportati al f. 144v e dell’ex libris parzialmente eraso all’interno del piatto posteriore (v. infra, nota di possesso): già assegnate alla mano di Filelfo, sono restituite a quella di Agostino Dati (che fu allievo di Filelfo a Siena ed evidentemente modellò la sua scrittura su quella del maestro) sulla base della lettura del suo nome proprio all’interno del medesimo ex libris; altri marginalia sono da ricondurre alla stessa mano che sempre all’interno del piatto posteriore aggiunge il titolo Πλουτάρχου. Πλουτάρχου ἀποφθέγματα λακωνικά fo 72.

fascia decorativa e iniziale miniata in oro e rosso (f. 1r); titoli in rosso ornati con asterischi.

Antonio Ateniese

originale in assi di legno; tracce di fermagli, caduti.

Agostino Dati (1420-1478); Niccolò Ridolfi (dal 1534); Piero Strozzi (dal 1555); Caterina de’ Medici (dal 1562); Bibliothèque Royale (dal 1594; poi Bibliothèque Nationale de France).